Lo Stato potrà eseguire il pignoramento molto più velocemente anche nei confronti di chi non paga le tasse locali, comprese le multe. Con l’approvazione della Legge di Bilancio 2020 l’ambito d’applicazione dell’accertamento esecutivo si estende anche ai tributi locali.
L’ennesima novità, un po’ nascosta, rientra nel pacchetto di misure con l’obiettivo di velocizzare il recupero dell’evasione relativa ai tributi locali, e disincentivare il mancato pagamento di tasse come Imu, Tasi e Tari. Una iniziativa che va a braccetto con l’altra norma che vuole il carcere per gli evasori.
Pignoramento conto corrente
Nuovi poteri al Comune che, grazie alle norme contenute in Manovra, avrà il via libera per richiedere il pignoramento del conto corrente del contribuente. Un atto che sarà possibile avviare già dopo la mancata risposta all’avviso di accertamento e all’intimazione di pagamento.
I punti salienti
Dopo aver semplificato la procedura di pagamento delle tasse locali, con la nuova Imu, l’abolizione Tasi e la local tax, la Legge di Bilancio 2020 ha l’obiettivo di semplificare il recupero delle tasse non versate.
Nuovo anno, nuova vita fiscale
A partire dal 1° gennaio 2020 l’avviso di accertamento inviato dal Comune al contribuente conterrà l’intimazione ad adempiere. Dopo 60 giorni trascorsi senza la presentazione del ricorso, l’atto diventerà immediatamente esecutivo e al mancato pagamento della somma indicata nell’avviso il Comune potrà rispondere con il pignoramento del conto corrente.
Quale novità? Poteri ai Comuni
Se fino a oggi c’era la necessità di attendere i tempi di iscrizione a ruolo del debito, ovvero la procedura che porta a inviare la cartella esattoriale, dal 2020 potranno essere avviate immediatamente tutte le procedure esecutive e cautelari previste in un unico atto: fermo amministrativo, ipoteca o pignoramento.
Poche tutele per i cittadini
Solo due vie sono concesse ai cittadini che vogliono tentare le contestazioni: presentare ricorso entro il termine di 60 giorni dalla data di ricezione dell’avviso di accertamento esecutivo, e la rateizzazione.
La rateizzazione
L’ente invierà, prima dell’avvio della procedura esecutiva e cautelare, ovvero prima del pignoramento del conto, del fermo amministrativo e dell’ipoteca, un sollecito di pagamento, in presenza di debiti di importo non superiore a 10.000 euro. Se si vorranno evitare, quindi, le procedure di recupero forzato, sarà possibile regolarizzare la propria posizione pagando il debito anche a rate, da un minimo di 4 fino ad un massimo di 72 rate.
Mettere in mano ai Comuni (che non brillano in trasparenza) tutto questo potere non sarà pericoloso per i cittadini?