Dopo la stretta alle attività economiche decisa nell’ultimo Dpcm, il governo promette di supportare le aziende e i lavoratori coinvolti.
L’esecutivo lavora al rifinanziamento “generale complessivo” della cassa integrazione con altre 18 settimane, spiega il ministro del Lavoro, Nunzia Catalfo. Misura che dovrebbe essere inserita nel decreto Ristoro che sarà pronto nelle prossime ore. Si cerca di sbloccare un intervento di 5 miliardi utili alla tutela dei lavoratori e al sostegno alle attività bloccate o ridimensionate con l’ultimo Dpcm. Situazione che dovrebbe confluire in un testo che già oggi la vaglio del Cdm. “L’obiettivo è andare in Gazzetta ufficiale domani”, l’impegno del viceministro Antonio Misiani.
Nuova cassa integrazione in due tranche
Per gli ammortizzatori sociali Catalfo aveva già parlato di un primo rifinanziamento di dieci settimane di cassa per coprire il 2020. Ora, le esigenze di assistere attività colpite dalle chiusure selettive potrebbero ridimensionare il primo intervento sulla cig limitando lo stanziamento a sei settimane, per arrivare alla fine del 2020.
I ristori in un decreto
Catalfo ha detto che “nelle prossime ore” – dal Cdm potrebbe partire il decreto sui ristori alle categorie più colpite dalle restrizioni dell’ultimo Dpcm. Questa quota dovrebbe valere circa 1,2 miliardi: si parla quindi di bar, pasticcerie, ristoranti, locali, birrerie, gelaterie, pub, discoteche, cinema e teatri, palestre e piscine, sale giochi, impianti di sci. Conte e Gualtieri hanno parlato di interventi per 300-350 mila imprese. La novità del nuovo “fondo perduto” sta nell’avere svincolato l’aiuto dal fatturato: non ci sarà il limite dei 5 milioni. Soccorso vincolato al calo del fatturato.
“Vogliamo dare il contributo in automatico, senza bisogno di fare domanda a tutte le imprese che l’hanno già avuto. Stiamo pensando di ampliare la platea, sforando il limite di 5 milioni di fatturato, quindi anche anche alle imprese maggiori, e a contributi più rilevanti per le imprese e le attività dei settori completamente bloccati. Ci sarà una differenziazione tra chi terrà aperto fino alle 18 e chi sarà bloccato h24” ha spiegato Misiani.
Per le attività che avevano fatto già ricorso al contributo nella versione del dl Rilancio non sarà necessaria una seconda procedura. Per costoro, Conte ha promesso pagamenti entro la metà del prossimo mese, mentre per gli altri ci sarà da pazientare di più ma l’obiettivo è arrivare a saldare entro fine anno.
Stop Imu e credito sugli affitti
Le altre misure per le attività nella rete del Dpcm riguardano le imposte e gli immobili. Si prevede infatti l’esensione a ottobre e novembre del credito d’imposta per gli affitti commerciali con l’opzione di cessione al proprietario per ottenere uno sconto sul canone. Cancellata anche la rata Imu che si paga entro metà dicembre.
Indinnizzi a lavoratori stagionali e Reddito di emergenza
Ci saranno gli “indenizzi anche per i lavoratori stagionali (600 o mille euro) che hanno avuto dalla crisi un impatto negativo, quelli del turismo e dello spettacolo” ma anche dello sport. Si lavora anche per la filiera agro-alimentare che sta a monte delle attività di ristorazione. Inoltre “verrà rifinanziata per una mensilità il Rem”, il reddito di emergenza che può valere fino a 840 euro.