La Giunta Esecutiva Centrale dell’Anm ieri ha diffuso una nota stampa in cui attacca frontalmente la libera informazione in riferimento al caso Berlusconi. L’attacco vergognoso dell’Anm alla stampa: l’Associazione nazionale magistrati parla di “Plotoni d’informazione” che non danno contezza oggettiva della situazione.
Evidentemente proprio l’Anm non concepisce uno Stato in cui la stampa operi nel pieno rispetto del “faro democratico”. Una stampa con l’indole di essere il cane da guardia del potere. E siccome in Italia il vero potere (intoccabile) è proprio la magistratura a maggior ragione bisogna attenzionarla.
La lobby Anm
Così accade che i giudici dell’Anm piuttosto che dirci perché mai qualcuno dovrebbe avere piena fiducia nella magistratura organizzata per correnti, dove i Procuratori sono scelti non per meriti ma per appartenenza a correnti e camarille, dove il potere dei Pm sui magistrati giudicanti è quasi assoluto, decide, in pieno stile sudamericano, attaccare la stampa. Informazione rea di confezionare “articoli di stampa e servizi televisivi” che forniscono “all’opinione pubblica una ricostruzione della vicenda processuale – sfociata nella condanna dell’allora Senatore Berlusconi – basata su gravi e plurime distorsioni di dati di fatto, oltre che sull’utilizzo della registrazione delle presunte dichiarazioni di un ex magistrato, nel frattempo deceduto.”
Le accuse alla stampa
Per l’Anm “si attribuisce alla Corte di Cassazione ed alla Magistratura intera un preordinato disegno di persecuzione di un imputato, disegno coerente con ordini superiori, individuati da taluno, in modo del tutto arbitrario, nella regia di componenti del Csm. Si tratta di affermazioni gravissime , che non soltanto attribuiscono gravi reati ai Giudici autori della Sentenza , ma attaccano violentemente ed irresponsabilmente la Suprema Corte di Cassazione, pilastro della giurisdizione della Repubblica, e l’intero Ordine Giudiziario, accreditato come gruppo che opera fuori dalla legalità”.
La risibile uscita dei giudici dell’Associazione fa quasi tenerezza.
Parlano, proprio loro, di “presunte dichiarazioni” di un ex magistrato utilizzate dopo la sua morte. Spiace constatare che la potente lobby dei magistrati dimentichi, o faccia finta di non ricordare, che proprio loro da tempo immemore distribuiscono intercettazioni ai giornalisti, impedendo qualunque verifica.
Sempre nel comunicato si fa riferimento al punto che la stampa abbia attribuito alla Corte di Cassazione e alla Magistratura intera un preordinato disegno di persecuzione di un imputato. Falso. Il disegno di persecuzione viene attribuito a un pezzetto di magistratura. E a un pezzetto della Cassazione. Tanto è vero che si protesta per l’assegnazione del processo a una sezione non competente.
L’accusa più pesante è che la stampa “abbia alterato dati di realtà (la prescrizione era imminente, dal che l’assegnazione del processo alla sezione feriale)”. Una menzogna. “La prescrizione sarebbe scattata dopo 55 giorni per una parte del reato e dopo un anno e 55 giorni per un’altra parte” spiega Piero Sansonetti. Si poteva tranquillamente aspettare settembre. Dal comunicato dell’Anm pare trapelare una cosa gravissima: se c’è una prescrizione imminente lo Stato di Diritto suggerisce il processo sommario.
Al posto di perdere tempo ad attaccare in stile sudamericano la stampa, l’Anm spiegasse, ad esempio, perché la Cassazione è incriticabile. E ci spieghino se non provino imbarazzo nel vedere il giudice Esposito (che ha condannato Berlusconi) come editorialista del Fatto Quotidiano.
Infine: l’Anm cos’è? Un’associazione illegale che riunisce correnti e gruppi di potere che violano la Costituzione e si spartiscono Procure e Tribunali? Se così fosse, perché, come suggerì Cossiga, i carabinieri, oltre che al Csm non vanno anche all’Anm?
di Antonio Del Furbo
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