Arresti domiciliari per un tecnico in servizio presso il Dipartimento della Protezione civile per i reati di corruzione, peculato, estorsione, falso e truffa ai danni dello Stato.
Il provvedimento è stato firmato dal gip del Tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, su richiesta della Procura. Tutta la vicenda ruota intorno agli appalti del post sisma. Il giudice ha disposto il sequestro preventivo dei beni nella disponibilità dell’indagato, risultati di valore sproporzionato rispetto alle fonti di reddito dichiarato. Nella vicenda sono coinvolte altre sei persone. Ad un imprenditore – al quale è stato contestato il reato di corruzione e di frode nelle pubbliche forniture – è stato prescritto l’obbligo di presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria. Per gli altri cinque indagati, imprenditori della provincia di L’Aquila, Teramo e Potenza, accusati di frode nelle pubbliche forniture, il gip ha disposto la sospensione dell’esercizio dell’attività imprenditoriale. Le indagini, delegate al Nucleo di polizia tributaria della Guardia di Finanza dell’Aquila, si sono concentrate sull’attività del principale indagato che avrebbe sfruttato la propria posizione nell’ambito della struttura appaltante per opere di somma urgenza realizzate a seguito del sisma del sei aprile 2009. Le Fiamme Gialle hanno accertato come l’incarico di pubblico servizio, inquadrato quale sottufficiale del Genio Militare, avesse usufruito di beni per scopi personali. A questo si è aggiunta la responsabilità di retai commessi grazie alla compiacenza di altri imprenditori nell’anno 2011. È emerso che gli sia stato donato un carrello appendice e una utilitaria da una ditta poi favorita nell’esecuzione dei lavori appaltati, realizzato, con la complicità del sottufficiale, le strutture di alcuni Map (Moduli abitati provvisori) con materiale scadente ed in modo difforme dalle norme di costruzione. Oltretutto in occasione del funerale di un parente, l’indagato si era presentato sotto mentite spoglie ad un’impresa di pompe funebri come appartenente alla Guardia di Finanza minaccinado l’invio di un controllo fiscale e ottenendo così uno sconto. Nel corso della realizzazione delle platee di alcuni map sono stati artefatti – stando sempre alle indagini – i campioni di calcestruzzo destinati alle prove di resistenza del cemento armato. Grazie alla collaborazione dell’universita’ dell’Aquila sono state riscontrate alcune carenze strutturali che gli enti preposti, informati dalla Procura della Repubblica, dovranno sanare.
I NOMI
I domiciliari sono stati disposti nei confronti del maresciallo Rocco Ragone, 51 anni, di Mola di Bari. L’uomo, in qualita’ di sottufficiale dell’Esercito, era stato chiamato a far parte della task-force denominata “Gran Sasso”. Si tratta, in particolare, dell’aliquota militare creata per la verifica dell’esecuzione dei lavori di costruzione dei Map per il rispetto delle Ordinanze emanate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e delle tecniche di progettazione emanate dal Dipartimento della Protezione Civile. Ragone, incaricato di pubblico servizio, aveva “ampia capacita’ di gestione degli appalti per la costruzione dei Map”, seppur sotto il controllo di superiori gerarchici. Le presunte irregolarita’ sono state riscontrate sui Moduli Abitativi Provvisori di Cansatessa, San Vittorino e Tempera 2 (n. 2 e n. 4). Le persone indagate, si e’ poi appreso, sono in tutto dieci (compreso Ragone) due delle quali coperte da ‘omissis’. Si tratta di Luigi Giammarino, 40 anni, di Atri (Teramo) residente a Montefino (Teramo); Maria Savini, 36 anni, nata a Teramo, residente a Isola del Gran Sasso (Teramo); Mauro Rinvenuto, 51 anni, nato a Vittorito (L’Aquila), residente a Pratola Peligna (L’Aquila); Alvaro Tollis, 50 anni, nato e residente a Sulmona (L’Aquila); Massimo Di Donato, 51 anni, nato e residente a Teramo, coinvolto in qualita’ di procuratore speciale della “Meg Costruzioni Srl”; Giancarlo Di Bartolomeo, 46 anni, di Teramo, amministratore unico della “Meg Costruzioni Srl; Nicola Gioscia, 62 anni, nato a Laurenzana (Potenza) e residente a Tito Scalo (Potenza).