Un altro clamoroso scandalo finanziario rischia di travolgere il Vaticano. Nel mirino degli inquirenti sono finite operazioni finanziarie milionarie apparentemente irregolari effettuate da alcuni uffici della Segreteria di Stato. Papa Francesco, racconta L’Espresso, è stato avvertito all’inizio dell’estate dai vertici dello Ior e dal Revisore generale di possibili, giganteschi crimini finanziari avvenuti negli ultimi anni. Bergoglio ha così ordinato un’indagine severissima. E così, su ordine del del promotore di Giustizia Gian Piero Milano e del suo aggiunto Alessandro Diddi, gli uomini della Gendarmeria hanno effettuato sequestri di documenti riservati, di pc e computer non solo negli uffici della Prima Sezione della Segreteria guidata dal cardinale Pietro Parolin, ma pure nelle stanze dell’Aif, l’autorità di informazione finanziaria, ovvero l’organismo indipendente che dovrebbe lavorare alle attività antiriciclaggio.Il Corpo della Gendarmeria guidato da Domenico Giani ha spedito una disposizione di servizio, pubblicata da L’Espresso, in cui si riferisce che cinque persone sono state “sospese cautelativamente dal servizio”. Si tratta di due dirigenti apicali degli uffici della Segreteria, Vincenzo Mauriello e Fabrizio Tirabassi, di una addetta all’amministrazione, Caterina Sansone, e soprattutto di due pezzi da novanta del Vaticano. Cioè monsignor Mauro Carlino, da poche settimane capo dell’Ufficio informazione e Documentazione dell’organismo con sede nel Palazzo Apostolico, e il direttore dell’Aif Tommaso Di Ruzza.