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Questa volta la stampa non ne parla perché non c’è né sesso né scappatelle ma la notizia ci sta tutta. Ed è una questione su cui bisognerebbe saperne di più.

Questa volta la stampa non ne parla perché non c’è né sesso né scappatelle ma la notizia ci sta tutta. Ed è una questione su cui bisognerebbe saperne di più.

La questione è stata riportata ieri da ‘I due punti’ di Giancarlo Falconi.

All’avvocato Manuela Fini, eletta a suo tempo in quota centro-destra come consigliere comunale di Civitella del Tronto, sarebbe stato cucito addosso un concorso pubblico a sua immagine e somiglianza. La Fini, allora presidente della comunità Montana, fu sfiduciata dai consiglieri e costretta a rimettere il mandato. La motivazione:”Un momento di crisi e delicato per l’ente (vedasi i servizi associati e la trasformazione in Unione dei comuni montani dcc…), che richiederebbe una presenza costante, un lavoro fatto con passione e dedizione, anche in considerazione delle scarse risorse disponibili, sembra che la presidente abbia tirato i remi in barca. Cioè, risulta assente e poco partecipe alla vita e alla trasformazione dell’ente”.

IL BURA

Sul Bollettino Ufficiale della Regione Abruzzo si legge:”Graduatoria relativa all’avviso pubblico per titoli e colloquio finalizzata al reclutamento di personale di categoria D, profilo professionale esperto avvocato (1 funzionario) a tempo determinato, (trattamento economico tabellare inizia le D3), pubblicato sul B.U.R.A.T. n. 116 Speciale Concorsi del 29/11/2013″.

Chi è la vincitrice? Ovviamente l’avvocato Manuela Fini.

La Regione Abruzzo aveva bisogno di una tale figura, ci chiediamo noi poveri seminatori del vigneto di Dio?

 

I DOCUMENTI


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