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La Rai non si tocca. L’ordine arriva da sindacalisti e politici che hanno sistemato parenti e amici

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Il premier Renzi non ce l’ha fatta. È caduto sotto il fuoco amico (tanto per cambiare) dei suoi compagni di partito e di quel potere, più forte del Bilderberg, chiamato Sindacato. 

Eppure Matteo non dovrebbe essere così sprovveduto visto che la sua salita alla presidenza del Consiglio dei Ministri è stata appoggiata da più poteri che contano. Non è da tutti, infatti, strappare la campanella al numero uno (o quasi) del club filo-massonico, Enrico Letta. Per davvero Matteuccio si era illuso di riformare la Rai spazzando via un po’ di parassitismo pubblico? Per davvero Renzi pensava di fare della Rai una vera e propria azienda modello Bbc? Ingenuo.

Matteo Renzi con il conduttore di Ballarò, Giovanni Floris

 

SEDI REGIONALI DENTRO, RAIWAY FUORI

La richiesta del governo era esplicita: recuperare 150milioni di euro. L’esecutivo, tra l’altro, aveva chiesto alla Rai di decidere lei stessa come fare. Ovviamente, come di regola accade nelle aziende pubbliche, nessun super dirigente è riuscito a decidere cosa fare. E, dopo le minacce di scioperi e barricate, il governo ha deciso di mettere sul mercato una quota della controllata Raiway,  società che possiede e gestisce gli impianti e la rete di trasmissione e diffusione del segnale radiotelevisivo. In sostanza gli interessi di pochi (sindacati e dipendenti Rai) hanno prevalso sull’interesse di molti.

Centro Trasmittente RAI WAY di Roma

Pur di salvare il carrozzone delle 22 sedi regionali, apparato senza pari al mondo, verrà venduta una società con 2.300 postazioni, oltre 1.800 strutture dislocate su tutto il territorio, più di 150 torri, 600 tra ingegneri e tecnici. Raiway chiude il bilancio per l’esercizio 2013 con un utile netto di 11,8 milioni di euro, in aumento rispetto a quello del periodo precedente di 8,5 milioni di euro. Da notare che 182 milioni di euro sono derivanti dalle attività svolte per il Gruppo Rai e il restante per altri clienti con un incremento di oltre un milione di euro rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+3,1%).

Ciò significa che Raiway potrà contare, nel corso degli anni, ad un ulteriore incremento del fatturato grazie allo sviluppo del Digitale terrestre e della fibra ottica. L’Antitrust è intervenuta? Manco per niente. Qualcuno ha fatto la voce grossa dalle parti dell’Agcom? Figuriamoci. 

QUELLI CHE ALZANO IL LIVELLO DELLO SCONTRO

In Italia, quindi, Susanna Camusso (Cgil) e Luigi Angeletti (Uil) decidono le strategie economiche dell’azienda Paese. “Questo decreto mette a rischio la Rai nella dimensione di servizio pubblico e di grande impresa del paese”, tuona la leader Cgil. “È grave – prosegue riferendosi a Renzi – che si definisca umiliante uno sciopero”. Gli fa eco il leader Uil: “Renzi si comporta come un pessimo amministratore delegato dell’azienda pubblica Rai. Questa volta ha preso una cantonata. Chiede una tangente alla Rai con il taglio dei 150 milioni, è un pizzo chiesto all’azienda”.

 Susanna Camusso e Pierluigi Angeletti

È evidente che sia Angeletti che la Camusso non sanno di cosa parlano. Hanno permesso lo smembramento di Raiway e la dismissione di Rai World e attaccano governo e ministri. Si tiene in piedi un carrozzone di sedi regionali che il mercato ha già liquidato e si inietta veleno a società che rappresenterebbero il volano per l’economia nazionale? Ovvio se a decidere sono sindacati e dipendenti.

RENZI:”SE FOSSI DIRIGENTE RAI ASCOLTEREI IL MIO AZIONISTA”

Parlando del dg il premier ha detto:”Se di mestiere fossi nel gruppo dirigente Rai ascolterei il mio azionista”. Dunque lo Stato. “Rifletterei – dice Renzi – se il mio azionista mi chiedesse” di riorganizzare le sedi regionali e di vendere un pezzo di Rai Way “anche perché questo non avviene a sorpresa ma dopo lunghe conversazioni al riguardo”. Gubitosi starebbe pensando ad altro, scartando le indicazioni contenute nel decreto. Stando ai fatti, dunque, la polemica sui tagli “nasce da un finto problema perché “nessuno ha chiesto tagli a programmi e a contenuti Rai”.

CHI DIFENDE CHI?

Chi ha dato una mano consistente per stralciare, quindi, dal dl Irpef le norme sul riordino delle sedi locali della Rai? Iniziamo con il fare un po’ di nomi. Un emendamento a prima firma di Salvatore Margiotta, è stato recepito dai relatori al provvedimento.

Margiotta è Vicepresidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai e componente della VIII Commissione permanente Lavori Pubblici, Comunicazioni. 

Salvatore Margiotta Vicepresidente della Commissione parlamentare di Vigilanza sulla Rai

La proposta di modifica mantiene in ogni regione redazioni giornalistiche adeguate alla produzione. Ancora da esaminare la situazione specifica delle redazioni come Bolzano che hanno una struttura diversificata.

Un altro emendamento è stato presentato da Maria Cecilia Guerra (Pd) e Antonio D’Alì (Ncd), che prevede esplicitamente che possano essere cedute “quote di Rai Way, garantendo la continuità del servizio erogato”. La proposta è stata accantonata ma ha ricevuto praticamente l’ok di tutti gruppi.

Antonio D’Alì

Maria Cecilia Guerra

In soccorso dei dipendenti Rai anche la senatrice abruzzese, Stefania Pezzopane, che ha tappezzato la bacheca Facebook con articoli che parlano di lei:”Il governo ha deciso di stralciare dal dl Irpef le norme sul riordino delle sedi locali della Rai, andando incontro ad uno specifico emendamento che avevo presentato insieme con il collega del Pd Roberto Ruta. In questo modo le sedi locali della Rai e la struttura regionale del Tg3, tanto cara ai cittadini oltre che ai giornalisti e al personale che ci lavorano, sono salve. La spending review è necessaria ma pensiamo possa essere applicata in altra direzione, anche in Rai, salvaguardando l’informazione che nel nostro Paese ha ben altri problemi. Sono particolarmente soddisfatta per la sede Rai di Pescara, e per il suo studio a L’Aquila, che in Abruzzo sono un punto di riferimento”.

Stefania Pezzopane

IN DIFESA DEI POCHI

E per quali nomi la politica si è stracciata le vesti per il cosiddetto ‘salvataggio’ della Rai? Eccoli.

Tinni Andreatta, responsabile fiction di Raiuno, (f) dell’ex ministro dc Beniamino. Natalia Augias, Gr, (f) del giornalista e scrittore Corrado. Gianfranco Agus, inviato, (f) dell’attore Gianni. Roberto Averardi, Gr, (f) di Giuseppe, ex deputato Psdi. Francesca Barzini, Tg3, (f) dello scrittore e giornalista Luigi junior. Bianca Berlinguer, conduttrice del Tg3, (f) di Enrico, segretario del Pci. Barbara Boncompagni, autrice, (f) di Gianni. Claudio Cappon, direttore generale, (f) di Giorgio, ex direttore generale dell’Imi. Antonio De Martino, Gr, (f) dell’ex ministro socialista Francesco. Antonio Di Bella, direttore Tg3, (f) di Franco, ex direttore del “Corriere della Sera”. Claudio Donat-Cattin, capostruttura Raiuno, (f) dell’ex ministro democristiano Carlo. Jessica Japino, programmista regista delle edizioni di “Carramba”, (f) di Sergio. Giancarlo Leone, amministratore delegato di Rai Cinema e responsabile della Divisione Uno, (f) dell’ex presidente della Repubblica Giovanni. Marina Letta, contrattista a tempo determinato, (f) di Gianni, sottosegretario alla Presidenza a Palazzo Chigi. Pietro Mancini, Gr, (f) del socialista Giacomo. Maurizio Martinelli,Tg2, (f) del giornalista Roberto. Stefania Pennacchini, Relazioni istituzionali Rai, (f) di Erminio, ex sottosegretario Dc. Claudia Piga, Tg1, (f) dell’ex ministro dc, Franco. Francesco Pionati, notista politico del Tg1, (f) dell’ex sindaco di Avellino. Alessandra Rauti, redattore del Gr, (f) di Pino, segretario del Movimento Sociale-Fiamma Tricolore. Silvia Ronchey, autrice e conduttrice di programmi, (f) di Alberto, ex ministro dell’Ulivo ed ex presidente di Rcs. Paolo Ruffini, direttore Gr, nipote del cardinale e (f) di Attilio, ex deputato e ministro dc. Sara Scalia, capostruttura di Raidue, (f) della giornalista Miriam Mafai. Maurizio Scelba, Tg1, (f) di Tanino, ex portavoce del presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro. Mariano Squillante, ex corrispondente da Londra, poi a RaiNews 24, (f) dell’ex giudice Renato. Giovanna Tatò, Raitre, (f) di Tonino, consigliere di Enrico Berlinguer. Carlotta Tedeschi, Gr, (f) di Mario, senatore Msi. Daniel Toaff, capostruttura e autore della ‘Vita in diretta’, (f) dell ‘ex rabbino di Roma, Elio. Stefano Vicario, regista di Giorgio Panariello, (f) del regista cinematografico Marco. Rossella Alimenti, Tg1, (f) di Dante, ex vaticanista Rai. Paola Bernabei, Ufficio stampa, (f) dell’ex direttore generale della Rai, Ettore, proprietario della società di produzione Lux. Giovanna Botteri, Tg3, (f) di Guido, ex direttore sede Trieste Rai. Manuela De Luca, conduttrice Tg1, (f) di Willy, ex direttore generale Rai. Giampiero Di Schiena, Tg1, (f) di Luca, ex direttore dc del Tg3. Annalisa Guglielmi, sede Rai di Milano, (f) di Angelo Guglielmi, ex direttore di Raitre. Piero Marrazzo, conduttore di ‘Mi manda Raitre’, (f) dello scomparso giornalista Giò. Simonetta Martellini, Raiuno, (f) di Nando, radiocronista sportivo. Luca Milano, dell’ ufficio contratti, (f) di Emanuele, ex direttore Tg1 ed ex vice direttore generale. Barbara Modesti, Tg1, (f) dell’annunciatrice Gabriella Farinon e del regista Rai Dore. Monica Petacco,Tg2, (f) di Arrigo, storico e consulente di programmi Rai. Andrea Rispoli, Raidue, (f) del conduttore Luciano, ex Rai. Fiammetta Rossi, Tg3, (f) di Nerino, ex direttore del Gr2, e moglie del ex segretario dell’Usigrai, Giorgio Balzoni, caporedattore al politico del Tg1. Cecilia Valmarana, (f) di Paolo, uno dei padri del cinema coprodotto dalla Rai, nella struttura di RaiCinema. Paolo Zefferi, (f) di Ezio, giornalista, è a Rainews 24.

Fratelli (fr) e sorelle (s):
Angela Buttiglione, direttore dei Servizi Parlamentari, (s) di Rocco, segretario del Cdu. Nicola Cariglia, sede Rai di Firenze, (fr) di Antonio, ex segretario del Psdi. Silvio Giulietti, telecineoperatore nella sede Rai di Venezia, (fr) di Giuseppe, uomo Rai e Usigrai, ex responsabile dell’informazione dei Ds. Max Gusberti, vice di Stefano Munafò a Raifiction, (fr) di Simona, capostruttura di Raidue. Sandro Marini, Tg3, (fr) di Franco, ex segretario del Ppi. Giampiero Raveggi, capostruttura di Raiuno, (fr) dell’ideatore del programma “Odeon” Emilio Ravel (nome d’arte). Antonio Sottile, programmista regista di “Linea Verde”, (fr) di Salvo, portavoce di Gianfranco Fini. Maria Zanda, capo della segreteria di Roberto Zaccaria, (s) di Luigi, ex responsabile dell’Agenzia del Giubileo.

Mogli e mariti (m):
Milva Andriolli, sede Rai di Venezia, è l’ex (m) di Silvio Giulietti, fratello di Giuseppe. Anna Maria Callini, dirigente alla segreteria di Raidue, (m) di Gianfranco Comanducci, vice direttore della Divisione Uno. Roberta Carlotto, direttore Radiotre, (m) dell’ex esponente Pci Alfredo Reichlin. Sandra Cimarelli, Palinsesto Raidue, (m) di Franco Modugno, direttore dei Servizi immobiliari Rai. Antonella Del Prino, collaboratrice a “La vita in diretta”, (m) del giornalista Oscar Orefice. Simona Ercolani, autrice di programmi Rai, (m) del giornalista Fabrizio Rondolino, ex portavoce di Massimo D’Alema. Paola Ferrari, conduttrice, (m) di Marco De Benedetti. Anna Fraschetti, vice del capo ufficio stampa Bepi Nava, (m) di Mario Colangeli, vice direttore Tg3 e sorella di Luciano, quirinalista Tg3. Giovanna Genovese, compagna di Sergio Silva, padre della ‘Piovra’ è delegata alla produzione. Ginevra Giannetti, consulente Rai International, (m) di Altero Matteoli, ministro dell’Ambiente, An. Giuseppe Grandinetti, Gr, (m) della senatrice verde Loredana De Petris. Francesca Manuti, produttrice di “Sereno variabile” di Raidue, (m) di Paolo Carmignani, vicedirettore Raidue. Lucia Restivo, capo struttura Raidue, (m) di Sergio Valzania, direttore Radiodue. Anna Scalfati, Tg1, conduttrice di programmi, (m) di Giuseppe Sangiorgi, membro dell’Authority ed ex portavoce di De Mita. Cristina Tarantelli, Servizi Parlamentari, (m) di Carlo Brienza, RaiSport. Daniela Vergara, anchorwoman del Tg2, (m) del conduttore Luca Giurato.

Nipoti (n), cognati (c) e vari:
Ferdinando Andreatta, dirigente di Rai- Way, (n) di Nino. Guido Barendson, conduttore Tg2, (n) di Maurizio. Giuseppe Saccà, (n) di Agostino, direttore di Raiuno, nell’orchestra del programma di Raiuno ‘Torno sabato-La lotteria’. Adriana Giannuzzi, ufficio Diritti d’autore, (c) dell’ex senatore ed ex membro del Csm Ernesto Stajano e moglie del vicedirettore della Divisione Due Luigi Ferrari. Alfonso Marrazzo, Tg2, cugino di Piero. Marco Ravaglioli, Tg1, marito di Serena Andreotti, figlia di Giulio. Tommaso Ricci, Tg2, (c) di Angela e Rocco Buttiglione. Carlotta Riccio, regista, (c) di Claudio Cappon direttore generale Rai. Luigi Rocchi, dirigente area Business&development, genero di Biagio Agnes. Laura Terzani,Tg3, nuora di Antonio Ghirelli.

L’IDEA DI RENZI

L’idea di Renzi era quella della sfida della qualità. Quella di una tv autorevole e imparziale. Quella capace di produrre, come fa Bbc World, contenuti vendibili in tutto il mondo.

“Che senso ha una Rai con uno schema tripartito di controllo delle tre testate principali come negli anni Settanta se il panorama politico è profondamente cambiato? Ma soprattutto, che senso ha fare di Saxa Rubra una conventicola di feudi partitici?” 

 

Antonio Del Furbo  

 

 

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