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La rabbia sociale cresce e attraversa l’Italia. Allerta sicurezza per Conte e ministri

La rabbia sociale cresce e attraversa l'Italia. Allerta sicurezza per Conte e ministri

Cresce la rabbia sociale dopo l'ultimo Dpcm. Dalla Lombardia alla Sicilia sono in tanti a scendere in piazza contro il governo.

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Le proteste sono partite da Napoli con almeno 300 manifestanti in guerriglia urbana. La seconda, senza incidenti, lungo le strade del quartiere Vomero. E sono solo l’inizio. Cresce la rabbia sociale per le disposizioni del nuovo Dpcm.

Il Sud è carico di tensione e la polveriera sociale sta per esplodere.

“Nelle prossime settimane rischiamo di assistere ad un ampliamento della frattura sociale di cui già si intravedono le prime avvisaglie. I sindaci ne tengono conto e faranno tutto quanto è possibile per mantenere unite le comunità e per spegnere possibili reazioni violente a una situazione tanto difficile” ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci, Antonio Decaro. E, proprio in queste ore, giunge la notizia di prestare maggiore attenzione alla sicurezza dei ministri e del presidente del Consiglio. Insomma, una rabbia sociale che sta montando in ogni parte d’Italia.

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Intanto i commercianti napoletani tornano in strada con lo slogan “Tu ci chiudi tu ci paghi”. Lo stesso slogan di venerdì scorso quando sono stati dati alle fiamme i cassonetti. “‘A salute è ‘a primma cosa ma senza sórde nun se canteno messe”. Un sit-in che si annuncio pacifica, nel rispetto del distanziamento fisico, in file ordinate, mantenendo un metro di distanza tra ogni partecipante.

L’allerta massima è per Torino dove alle 20.30 in piazza Castello si riunirà la “protesta del popolo” contro “dittatura, coprifuoco e lockdown”. Alle 21 una seconda manifestazione è stata convocata in piazza Vittorio Veneto. In strada potrebbe esserci un mix di presenze, perché nelle indagini preventive si parla sia di ambienti anarchici che di elementi dell’estrema destra. “Il tempo delle richieste – si legge su uno degli appelli social – è finito, sappiamo che chi ci governa non ci ascolta, popolo italiano e piemontese ci dobbiamo riunire ed essere uniti contro questa dittatura”. L’altro comunicato, per l’appuntamento di piazza Vittorio Veneto, fa sapere che “partirà una manifestazione pacifica contro il coprifuoco”, firmato “un gruppo di cittadini torinesi”.

Pronti alla mobilitazione anche ristoranti, baristi, gestori di pub.

“Alle 18 siamo costretti a chiudere, ma avere un futuro è un nostro diritto”. È il messaggio che centinaia di aderenti a Fiepet, la federazione dei pubblici di Confesercenti, hanno affisso da questo pomeriggio sulle proprie vetrine. Intanto in mattinata sono scesi in piazza i tassisti che si sentono colpiti dalle limitazioni del governo.

Una protesta che mette paura anche a Milano dove in giornata sono scesi in piazza i commercianti. Un altro volantino invita a ritrovarsi sempre alle 15 ma davanti alla Regione per “riprenderci ciò che è nostro”. Il rischio, per il Viminale, è che a soffiare sul fuoco della crisi sociale siano le frange più estremiste.

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Per manifestazione non autorizzata verranno denunciati una trentina di ultrà del Cagliari che hanno acceso fumogeni fuori dallo stadio Sardegna Arena prima dell’incontro con il Crotone. A Salerno il corteo ha bloccato la circolazione in via Roma: i manifestanti si sono seduti a terra per poi sciogliersi in piazza Portanova. Alcune decine di persone hanno cercato di raggiungere la casa del governatore Vincenzo De Luca, principale destinatario dei cori di protesta, respinti dalle forze dell’ordine in assetto antisommossa. A Catania alcune bombe carta sono esplose davanti alla sede della Prefettura. A Siracusa un corteo di 300 persone, soprattutto ristoratori, gestori di bar, pizzerie e palestre, ha attraversato il cuore della città. Stesse scene anche a Pescara.

A Terni titolari e lavoratori di palestre e scuole di danza si sono ritrovati in piazza Tacito per arrivare fin sotto le finestre del Comune. Per ciò che riguarda Verona una trentina di giovani di estrema destra si è radunata intorno a mezzanotte in Piazza delle Erbe. A Ostia hanno sfilato senza preavviso né permessi alcuni negozianti guidati per gran parte del corteo dietro ai tricolori dal consigliere del X municipio Luca Marsella.

Nessun incidente, al contrario della notte romana di sabato con gli scontri e i vandalismi tra piazza del Popolo e il quartiere Flaminio e una decina tra arrestati e denunciati.

Sempre a Roma si ritroveranno domani alle 10 in piazza Montecitorio i gestori di piscine e palestre uniti dal grido “Non molliamo, lo sport è salute”. Mentre nei prossimi giorni è prevista una assemblea dei Movimenti per provare a organizzare una piazza che discuta della gravissima crisi economica. A Firenze sabato alcuni collettivi e associazioni della sinistra si ritroveranno dalle 14.30 in via Cavour per poi muoversi verso la Prefettura. Ma sarà mercoledì il giorno della mobilitazione nazionale.

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