Nemmeno è arrivata e già traballa. La nuova Equitalia, ovvero Agenzia delle Entrate-Riscossione, ha già qualche problemino di costituzionalità. E scusate se è poco.
Tutti i nomi dei falsi dirigenti dell’Agenzia delle Entrate
Il governo Renzi lo aveva annunciato ed, effettivamente, lo ha fatto: ci ha tolto di mezzo la più incivile macchina da guerra statale. Equitalia, nel corso degli anni, ha seminato morte e distruzione tra tutte quelle persone che non potevano permettersi di pagare cartelle “usurarie”. Bene, ora il peggio è passato. Forse. Sì perché questa nuova Aer non ancora si capisce bene che pesce è.
Appena trasformatasi da Equitalia ad Agenzia delle Entrate-Riscossione, il nuovo ente ha dovuto fare i conti con la giustizia. Il fatto è che il Tar Lazio dovrà pronunciarsi al più presto su un nodo che potrebbero mettere al muro anche il nuovo agente riscossore.
La questione riguarda i dipendenti e i dirigenti che sono transitati da Equitalia ad Aer e su cui pesa un’incognita costituzionale, legata al fatto che di regola “agli impieghi nelle pubbliche amministrazioni si accede mediante concorso” (articolo 97 della Costituzione).
Il Consiglio di Stato ha sostenuto proprio questo concetto nell’ordinanza (la n.3213/2017) pronunciandosi sul ricorso presentato da Dirpubblica, uno dei sindacati dei dirigenti del pubblico impiego. Ordinanza attesa ma non decisiva, perché i giudici amministrativi non hanno concesso la sospensiva chiesta nell’appello cautelare.
I giudici, però, hanno detto che non può applicarsi la sospensiva in quanto la controversia appare di “evidente rilievo pubblico” e che “investe l’esercizio di una funzione essenziale per lo Stato”. Tradotto vuol dire che se l’ente è pubblico e raccoglie tasse, anche se c’è qualche problema di costituzionalità, non può essere fermata.
Per capire la gravità della situazione dobbiamo sapere che qui non sono in ballo tutte le cartelle di pagamento, ipoteche, pignoramenti e fermi che, dal 1° luglio 2017, sono e saranno notificati ai contribuenti. Qui è in ballo una cosa ancora più grande: l’esistenza in vita del nuovo soggetto riscossore perché incostituzionale.
Il Consiglio di Stato, comunque, ha citato due delle più recenti sentenze con cui la Corte costituzionale ha ribadito il principio della necessità del concorso pubblico. Tra queste, manco a dirlo, il famoso scandalo dei 767 funzionari dell’Agenzia delle Entrate elevati “motu proprio” al rango di dirigenti, in sordina, senza bandi o gare. In quel caso la Consulta dichiarò l’illegittimità delle proroghe, aprendo un contenzioso infinito fra tentativi di sanatoria e nuove bocciature amministrative.
Ecco i nomi dei falsi dirigenti dell’Agenzia delle Entrate. Le cartelle firmate da loro sono nulle
Nel trasferimento dei dipendenti pubblici non p stata rispettata la Costituzione anche perché la pressione dei sindacati è stata notevole. Quegli stessi sindacati che hanno annunciato già l’intenzione di mettere in campo “ogni iniziativa per contrastare la posizione di Dirpubblica”.
Alla faccia della Costituzione.