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Se per il ministro dell’Interno italiano, Angelino Alfano, non ci sono rischi attentati per l’Italia, l’Fbi, in una informativa, scrive che:“l’Isis sta perseguendo lo sviluppo di armi chimiche attraverso la realizzazione di una sezione dedicata alla ricerca e agli esperimenti con l’aiuto di scienziati siriani, iracheni e di altri Paesi della regione”.

E gli Stati Uniti continuano a tenere alto il livello di attenzione monitorando con la loro intelligence la situazione mondiale. 

L’Fbi, in seguito a un’informativa della Dea, l’agenzia federale antidroga statunitense, ha rilanciato l’allarme attentati in Italia che potrebbero colpire la basilica di San Pietro a Roma, il Duomo e la Scala a Milano. Inoltre la stessa Fbi avrebbe segnalato alle autorità italiane 5 nominativi sospetti (nomi arabi) su cui svolgere approfondimenti investigativi. 

Nelle mail dell’ambasciata americane si legge che possibili attacchi potrebbero colpire, appunto, “la basilica di San Pietro in Vaticano, il Duomo e La Scala di Milano e luoghi in genere come teatri, sinagoghe, hotel”.

I terroristi “potrebbero utilizzare metodi simili come quelli usati recentemente negli attentati di Parigi“.

Per ogni emergenza e delucidazione le ambasciate hanno messo a disposizione i numeri di telefono.

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