Ripulitura di finanziamenti in nero, incontri con esplicite battute razziste, fasciste e sessiste. È lo spaccato che emerge da una inchiesta realizzata da Fanpage – e andata in onda su Piazza Pulita – con il sistema del giornalista sotto copertura, tra esponenti di FdI a Milano.
Il giornalista, tre anni fa, si è finto un uomo d’affari a cui interessava finanziare un gruppo politico italiano al fine di ottenere vantaggi per il proprio business e ha iniziato a frequentare un gruppo di personaggi di estrema destra a Milano.
Il cronista “infiltrato” ha registrato alcune riunioni di quel gruppo durante le quali sono volate, nello stereotipo razzista-neofascista, battute su “negri”, ebrei, migranti e riferimenti al discorso di Hitler alla birreria di Monaco di Hitler, oltre a commenti sessisti. E c’è anche un momento in cui si prende in giro Paolo Berizzi, giornalista di Repubblica sotto scorta perché minacciato dai neonazisti.
Giorgia Meloni ha scritto a Fanpage chiedendo di visionare l’intero video, 100 ore di registrazioni in tre anni. Poi, ha precisato, prenderà le sue decisioni. “Nel nostro movimento – scrive Meloni – non c’è spazio per atteggiamenti ambigui sull’antisemitismo e sul razzismo, per il paranazismo da operetta o per rapporti con ambienti dai quali siamo distanti anni luce, né per atteggiamenti opachi sul piano dell’onestà”.
La procura di Milano ha aperto un fascicolo sulla base dell’esposto presentato da Europa Verde dove si fa riferimento ai reati di riciclaggio e finanziamento illecito. E le indagini si muovono anche per verificare se si configura il reato di apologia di fascismo. Verranno acquisiti anche i video integrali.
Un giornalista sotto copertura
Il capo, secondo l’inchiesta, è Roberto Jonghi Lavarini, detto il “Barone nero”, condannato a due anni per apologia del fascismo. Tramite Lavarini, il giornalista di Fanpage conosce Carlo Fidanza, europarlamentare e capo delegazione di Fratelli d’Italia. Dopo la pubblicazione dell’inchiesta, Fidanza si è autosospeso dall’incarico e ha annunciato querele. Si stabilisce cosi un rapporto che consente all’insider di frequentare il gruppo di esponenti di Fdi durante eventi e riunioni della campagna elettorale per le elezioni comunali a Milano per la quale sostengono la candidatura al consiglio comunale dell’avvocato Chiara Valcepina.
Entrambi chiedono finanziamenti al presunto uomo d’affari, col quale sono ormai in confidenza: “Le modalità sono: versare nel conto corrente dedicato. Se invece voi avete l’esigenza del contrario e vi è più comodo fare del black, lei si paga il bar e col black poi coprirà altre spese”, dice Fidanza al giornalista sotto copertura. Javarini, che è deputato a queste operazioni, entra più nei dettagli: Il “barone nero” spiega di avere “una serie di lavatrici” per il finanziamento alla campagna elettorale che sostiene di avere usato più volte.
Durante le riunioni del gruppo, inoltre, con la telecamera nascosta si riprende anche altro: molti dei partecipanti non condividono, con commenti pesanti, la scelta del candidato sindaco della coalizione, Luca Bernardo.
La telecamera nascosta riprende poi Jonghi Lavarini, che sostiene, senza fare nomi nè circostanze, di essere parte di “un gruppo trasversale, diciamo esoterico, dove ci sono diversi massoni. Poi c’è tutto un filone di ammiratori di Hitler, in più abbiamo un nostro informale servizio di informazioni e sicurezza, abbiamo una rete di ex militari”. Un’organizzazione trasversale ai partiti sostiene:
“Noi abbiamo contatti politici all’interno del centrodestra, non solo nella Lega ma anche in Fratelli d’Italia e persino Forza Italia”, afferma.
Dureghello: “Non c’è spazio per chi inneggia a Hitler”
Duro il commento della presidente della Comunità Ebraica di Roma. “Non può esserci spazio nei partiti dell’arco costituzionale – twitta Ruth Dureghello – per chi fa il saluto romano, inneggia a Hitler e insulta neri e ebrei. Nell’Italia che promulgò le leggi razziste, come le ha definite giustamente Draghi ieri, non ci possono essere ambiguità su questo”.
Fidanza: “Mai finanziamenti illeciti, mi autosospendo”
“Dopo aver visto il servizio confezionato ieri sera da Fanpage e mandato in onda da Piazzapulita voglio ribadire ai miei amici, ai miei elettori e a quelli di tutto il mio partito che non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari e che nello specifico, in più occasioni che purtroppo non sono state mandate in onda, ho ribadito al ‘giornalista infiltrato che asseriva di voler contribuire alla campagna elettorale di una candidata la necessità di farlo secondo le modalità previste dalla normativa vigente. Il fatto che questi ulteriori colloqui non siano stati trasmessi la dice lunga sulla serietà di questa inchiesta e contribuisce a dare di me e della mia attività politica un’immagine totalmente distorta”.
Lo afferma in una nota il capodelegazione di Fratelli d’Italia al Parlamento europeo, Carlo Fidanza. “Su richiesta di Giorgia Meloni, ritengo opportuno autosospendermi da ogni ruolo e attività di partito al fine di preservare Fratelli d’Italia da attacchi strumentali”. “Non ho mai ricevuto finanziamenti irregolari”, ribadisce, e “non c’è e non c’è mai stato in me alcun atteggiamento estremista, razzista o antisemita”.
Meloni: “Chiedo a Fanpage intero girato, poi decido”
“Chiedo ufficialmente a Fanpage di darmi l’intero girato di questo lavoro di tre anni perché chiaramente sono una persona molto rigida su diverse materie. Però non giudico e valuto un dirigenti che conosco da più di 20 anni – e sono rimasta colpita nel vederlo raccontare così – sulla base di un video curiosamente mandato in onda a due giorni dal voto”.