A catturarlo sono stati gli agenti dello Sco della Polizia a Taverne d’Arbia, nel Senese. Lui, Giuseppe Mastini in arte Johnny Lo Zingaro.
L’uomo con alle spalle furti, rapine e un omicidio, fu condannato all’ergastolo nel 1989 in seguito a una serie di sparatorie e sequestri di persona effettuati a Roma.
Lo Zingaro fu rinchiuso nell’istituto di Fossano a fine anni ’80 e condannato all’ergastolo. Da alcuni mesi usufruiva del regime di semilibertà e lavorava nella scuola di polizia penitenziaria di Cairo Montenotte. Venerdì 30 giugno, però, non si è presentato a lavoro. E non era la prima volta. In 57 anni di età, è la quarta volta che evade da una prigione. Le sue tracce si erano perse a Genova. Insieme a lui è stata catturata anche Giovanna Truzzi, la donna con cui aveva instaurato una relazione in carcere, fuggita con lui.
L’annuncio della cattura è stato fatto dalla poliia di Stato attraverso un tweet. Mastini e Truzzi avevano una relazione ed erano fuggiti insieme. Il loro nascondiglio è stato localizzato grazie alle intecettazioni del flusso di telefonate dei parenti di lei. La donna e gli altri fiancheggiatori sono stati a loro volta arrestati.
Johnny appariva come una persona ormai tranquilla e cordiale, molto diversa da quella del protagonista della Roma criminale degli anni Ottanta. Una lunga serie di rapine e omicidi, l’amicizia con Pino Pelosi, morto qualche giorno fa.
Le ultime tracce lasciate da Johnny lo Zingaro avevano portato da Fossano a Genova, dove Mastini si era fatto accompagnare da un taxi. Johnny e la donna sono stati seguiti dai poliziotti e dagli uomini della Penitenziaria fino a quando non sono arrivati a Taverne d’Arbia. Qui la coppia sarebbe stata ospitata da alcuni parenti di lei che, in vista dell’arrivo dei due “ospiti”, avevano ordinato un nuovo materasso. A quel punto lo stratagemma dei poliziotti che si sono finti corrieri e hanno consentito la cattura una volta all’interno dell’appartamento.
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