Governo che arriva, nominati che si eleggono. E, nel caso di Gianfranco Giuliante, riciclato che risorge. L’ex forzista, nonché ex pidiellino ed ex assessore regionale, dopo essere stato nominato Commissario provinciale di Pescara, oggi mette a segno un altro incarico prestigioso.
di Antonio Del Furbo
Giuliante, infatti, è il nuovo presidente della Tua, azienda di trasporti della Società Unica Abruzzese di Trasporto S.p.A. il cui socio unico è la Regione Abruzzo che gestisce il trasporto pubblico urbano, suburbano, interurbano e ferroviario dell’Abruzzo. Il commissario di Pescara del partito di Salvini, prende la poltrona di Tullio Tonelli.
Giuliante è stato fortemente voluto dal braccio destro di Matteo Salvini, l’onorevole Giuseppe Bellachioma. Nello staff di Giuliante, all’epoca Pdl, ha lavorato anche tale Piero Fioretti, coordinatore provinciale di Teramo, oggi occupante la poltrona dell’assessorato al Lavoro.
L’ex consigliere della Regione Abruzzo in quota Forza Italia, nonché ex Assessore alla Pianificazione, tutela e valorizzazione del territorio e Protezione civile Regione Abruzzo del defunto Partito delle libertà, dunque rivive una nuova giovinezza politica.
Per il neo presidente di Tua, però, gli incarichi non sono solo questi. Nel 2004, ad esempio, fu proposto come come candidato alla presidenza dell’Ente parco nazionale della Maiella. E cosa agevolò la sua nomina? Ovviamente il suo lungo curriculum d’incarichi.
Giuliante è stato anche presidente del consiglio di amministrazione della società “Aquila Sviluppo”, una partecipata da Sviluppo Italia SpA. e vicepresidente della provincia dell’Aquila.
Eppure Bellachioma, in occasione dell’ufficializzazione di Giuliante, diceva che “la Lega Salvini Premier sta lavorando a una ristrutturazione del partito sul territorio, anche in funzione di un riassetto che dovrà necessariamente tenere conto della qualità e della quantità delle nuove adesioni. Dopo il successo elettorale ottenuto a marzo, infatti, tante sono le richieste di iscrizione, che il movimento sta valutando, provenienti da personalità della società civile e da semplici cittadini che credono nella ‘rivoluzione del buonsenso’ proposta da Matteo Salvini”.
E con chi meglio di Giuliante fare la “rivoluzione”?
In occasione dell’aggressione avvenuta a Rancitelli nel febbraio scorso ai danni di una troupe di Raidue, Giuliante ha usato parole dure nei confronti del primo cittadino di Pescara:“nel rione Rancitelli c’è la conferma dell’emergenza criminalità esistente a Pescara e di quanto sia stata fallimentare la politica sulla sicurezza condotta negli ultimi cinque anni dal sindaco Alessandrini. Oggi siamo convinti che gli impegni, anche finanziari, assunti nelle scorse settimane, dal vicepremier Salvini consentiranno a Pescara, a strettissimo giro, di poter contare su un adeguato sistema di videosorveglianza spalmato su tutta la città e sul potenziamento delle Forze dell’Ordine”.
Stesse parole usate dagli allora consiglieri eletti in Regione per la Lega, Vincenzo D’Incecco, capogruppo al Comune, e Nicoletta Verì, oggi assessore alla Sanità.
“Due misure strategiche”, affermarono all’epoca i leghisti, “cui dovrà aggiungersi una serie di sgomberi programmati per liberare il ‘ferro di cavallo’ da famiglie che svolgono quotidianamente attività illecite, restituendo ossigeno alle tante famiglie oneste che pure hanno avuto la sorte di abitare nel quartiere”.
Peccato che i tre ex forzisti saltati sul carro del vincitore, forse perché illuminati dall’ampolla del Dio Po, abbiano dimenticato che proprio i loro governi di centrodestra alla Regione, a cui hanno partecipato con incarichi di prim’ordine, non hanno fatto mai nulla. Eppure la Regione Abruzzo è proprietaria degli immobili di Rancitelli e non si è mai sognata di sfrattare i delinquenti che occupano gli immobili.
Evviva il cambiamento.