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Il 25 aprile la Cnn aveva riferito dell’ingresso di kamikaze a Roma.

Un allarme confermato al punto da alzare al massimo il livello d’allerta nei confronti dei punti sensibili, tra questi il Vaticano.

Oggi l’ennesimo attacco mediatico per propagandare la strategia della tensione:“Siamo nelle vostre strade”. Firmato “Stato islamico a Roma”. Immagini che mostrano bigliettini scritti a mano con il disegno della bandiera del Califfato e accompagnate da minacce all’Italia. Sullo sfondo dei bigliettini scorci di Milano.

Eppure Giuseppe Sala, il commissario unico dell’Expo, non è per nulla preoccupato:“Venire qui non sarà pericoloso. Questo è un evento che non è mai stato oggetto di azioni terroristiche. Non diffondiamo una psicosi.”

Sarà, ma certo non c’è da stare molto tranquilli se tra le società che controllano gli accessi all’Expò c’è anche quella addetta alla sicurezza del tribunale di Milano oggetto della sparatoria di qualche settimana fa. In quel caso, spiega ancora il commissario,“l’omicida è entrato da un ingresso non controllato da loro. Agli ingressi di Expo tutti passeranno sotto i metal detector”. Sì, e magari l’Isis chiederà il permesso.

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