La questione si trascina da anni e ora, finalmente, dopo l’ennesima diffida unitamente alla minaccia di azioni legali, l’ente provinciale si è svegliato disponendo il ripristino della strada.
di Antonio del Furbo
Palombaro, piccolo comune della provincia di Chieti, lotta da anni contro la Provincia (ma non era sparita?) per far riaprire la strada di collegamento bloccata da una frana. Dal 2015 nessun amministratore, dalla Provincia in su, si è degnato di occuparsi della questione e risolvere i disagi. Eppure, come abbiamo già raccontato, la strada è una provinciale che collega il paese ad altri due centri importanti: Fara San Martino e Casoli. E proprio il collegamento con quest’ultimo centro è di vitale importanza visto che è il punto più vicino di Pronto soccorso.
Già nel 2017 la Provincia presentò esposti cautelativi alla Procura della Repubblica, alla Prefettura e alla sezione regionale della Corte dei Conti. Motivo? Siccome il governo operò all’epoca forti prelievi sulle entrate provinciali, l’ente non fu messo in condizione di “assicurare una corretta manutenzione ordinaria dei circa 1.800 km di strade e dei circa 244.000 mq di superficie scolastica presenti sul territorio provinciale”. Tradotto: se qualcuno muore in un incidente o se un bimbo muore mentre è a lezione a scuola, la Provincia non ne vuol sapere nulla. “Non abbiamo più alternative” dicevano.
L’anno scorso il governo stanziò, come raccontai in altro articolo, 200mila euro per la Provincia di Chieti. Mario Pupillo, presidente della Provincia di Chieti, ne chiese altri 400mila. Non solo. I presidenti batterono cassa anche in Regione chiedendo altri 28milioni di euro. A maggio 2017 mi recai a Palombaro e documentai, insieme al consigliere Danilo Cavaliere, nel frattempo scomparso per una tragica fatalità, la realtà di quei giorni.
“Oggi, dopo l’ennesima diffida, e minaccia di azione legale, la Provincia finalmente ha disposto gli interventi da noi richiesti: riapertura della strada di “Castellarso” e sistemazione frana. È proprio vero che se non alzi la voce……..” spiega il sindaco di Palombaro, Consuelo Di Martino, su Facebook.
In effetti la Provincia di Chieti si sveglia il 22 novembre 2018 spiegando che in riferimento all’ultima diffida del 12 novembre 2018 “ha disposto l’esecuzione di due interventi ricadenti nel territorio di Palombaro: sistemazione frana S.P. 214 di Val di Foro e Bocca di Valle e un intervento di riduzione rischio idrogeologico tratto Castellarso in Palombaro”. Totale costi: 105mila euro.
Il paese, tra l’altro, era isolato, come evidenziato nel video, anche sul versante ovest: strada per molto tempo chiusa ma che in molti utilizzavano per andare a lavorare. Ora, in dieci giorni, la provincia si sveglia e annuncia i lavori. Strano.
La questione, però, non finisce qui. Sul post della Di Martino interviene anche Arturo Scopino, sindaco di Montelapiano nonché assessore provinciale ai Lavori pubblici in materia di strade. Scopino spiega che “la nota di risposta inviata al Sindaco di Palombaro è stata disposta per l’accesso agli atti e portata a conoscenza del settore interessato.
Nella stessa nota il Presidente ha comunicato al Sindaco gli interventi già programmati dall’Amministrazione Provinciale di Chieti nel territorio comunale.”
A stretto giro arriva la risposta della sindaca:”preciso che, dopo le varie diffide, che non avete mai riscontrato, e dopo due anni di vane promesse di imminenti inizi dei lavori richiesti, ci siamo visti costretti ad alzare i toni con questa ennesima diffida e contestuale richiesta di accesso agli atti riferiti a lavori eseguiti dalla Provincia in altri Comuni. Lavori che riguardavano situazioni di dissesto identiche alle nostre ma affrontate con ‘Somma urgenza’, fatalità in prossimità delle amministrative del Comune in questione. Questo è un dato di fatto incontrovertibile che riteniamo di dover sottoporre all’attenzione di chi di dovere. Così, giusto per non essere presi per i fondelli perché la mia Comunità non è seconda a nessuno! “.
La domanda finale è: basteranno quei pochi soldi per salvare le strade da una nuova frana? Chissà se Scopino risponderà.