L’azienda di Di Maio è intestata alla madre (dipendente pubblico) che non può avere incarichi. Ecco il documento.
Redazione
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Dunque, il padre del ministro non è titolare di alcuna azienda. Lo confermano i documenti ufficiali consultati da L’Espresso. All’epoca delle presunte irregolarità, riferite ai dipendenti in nero, la ditta di famiglia era intestata alla mamma del vicepremier, Paolina Esposito. L’insegnante e dipendente pubblica, però per legge non può ricoprire incarichi aziendali.
Non è Antonio Di Maio che avrebbe fatto lavorare in nero alcuni operai ma la madre di Di Maio. Un fatto ancor più grave perché la donna, che è preside in una scuola pubblica napoletana, in qualità di pubblico ufficiale, oltre ad aver violato la legge facendo lavorare in nero delle persone, avrebbe omesso una delle regole fondamentali del dipendente pubblico, cioè l’esclusività. Solo in una dergoa speciale, “i dipendenti della pubblica amministrazione non possono svolgere alcuna professione o assumere impieghi alle dipendenze di privati o accettare cariche in società costituite a fine di lucro”, dice l’articolo 58 del Decreto legislativo 29 del 1993.
Il caso
Le Iene, nei giorni scorsi, hanno intervistato un uomo, Salvatore Pizzo, che ha dichiarato di aver lavorato in nero per l’azienda edile Ardima di Antonio Di Maio, padre del ministro. In realtà, però, papà Di Maio non possiede alcuna azienda visto che, dalla visura camerale effettuata da l’Espresso, è stato scoperto che l’uomo non ha azioni o quote di società. Inoltre ha un conto in sospeso con Equitalia, a cui dovrebbe versare 176 mila euro. Titolare dell’attività di famiglia e di alcuni terreni a Pomigliano d’Arco è invece Paolina Esposito, ovvero la madre di Luigi Di Maio, che nel 2006 ha fondato l’impresa individuale Ardima Costruzioni diventandone titolare firmatario, tanto che nelle carte camerali viene qualificata come piccola imprenditrice.
Le società della famiglia Di Maio
“L’Ardima costruzioni – scrive L’Espresso – , che ha due soli dipendenti, si occupa della demolizione di edifici e sistemazione del terreno, della posa in opera di coperture e costruzione di tetti, della tinteggiatura, posa in opera di vetri e in generale, di lavori edili di costruzione. Poichè non è una società di capitali, la Ardima non ha l’obbligo di depositare bilanci, quindi non è dato sapere se goda di buona salute o meno.”
A marzo 2012 la famiglia Di Maio crea una nuova società, la Ardima Srl, di proprietà del ministro e della sorella Rosalba in egual misura (50 per cento ciascuno). L’azienda si occupa delle stesse attività della Ardima costruzioni intestata alla Esposito. A giugno 2014 la Ardima Srl, quella del vicepremier e della sorella, acquisisce la ditta della madre, che cede un patrimonio di 80.200 euro ai figli, facendo quindi salire il valore complessivo del capitale sociale della nuova Ardima a 100.200 euro.
A Rosalba, amministratore delegato della nuova società, subentra Giuseppe nel 2017. Ad oggi l’azienda non ha ancora depositato il bilancio 2017. Nel 2016 l’azienda ha dichiarato poco più di dieci mila euro di utili, per un giro d’affari di poco superiore ai 200 mila euro.
Il dirigente pubblico Esposito che non può avere incarichi
Paolina Esposito è un dirigente scolastico, preside dell’Istituto Comprensivo Giovanni Bosco di Volla, provincia di Napoli. L’articolo 60 del Decreto del Presidente della Repubblica del marzo 1957 e l’articolo 53 del testo unico del pubblico impiego stabilisce che i dipendenti pubblici non possono svolgere attività imprenditoriale, oppure assumere impieghi presso datori di lavoro privati. I dipendenti pubblici possono diventare imprenditori solo a patto di ottenere un’autorizzazione speciale dall’amministrazione di appartenenza.
La docente e madre del ministro ha violato le norme sulla incompatibilità?
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