Che fine hanno fatto i 500mila euro versati sul conto e mai rendicontati? Chi ha provato a fare domande e a capirci qualcosa ne ha pagate le conseguenze.
di Antonio Del Furbo
Esattamente 72 ore dopo la tragica scossa delle 3.32 avvenuta all’Aquila il 6 aprile 2009, fu fatta una raccolta fondi al fine di sostenere tutte le imprese danneggiate. Maria Paola Iannella, che provò a vederci chiaro sulla faccenda, subì una espulsione da consigliere di Confindustria L’Aquila.
“Non mi quadravano alcuni conti e feci scrivere anche al mio avvocato su questi conti. Questi soldi appartengono a Confindustria, nel senso che sono stati raccolti con un fondo dedicato, con un conto corrente che si chiama ‘Conto Rivisondoli’. Che prima era un conto separato dedicato. Poi è stato girocontato sul conto ordinario di Confindustria L’Aquila”
Report ha chiesto al condirettore di Confindustria L’Aquila dell’epoca, Carlo Imperatore se esiste un rendiconto pubblico dei soldi raccolti e girati sul conto:
“Non glielo so dire perché è una cosa nazionale. Le dico la verità, non ne so nulla. È un bando non gestito da noi. È una cosa gestita a livello nazionale. Perciò io non ne so nulla”.
E ne saprà qualcosa Antonella Mansi, vicepresidente per l’organizzazione di Confindustria? Manco per niente.
“Sullo specifico argomento dei conti di Rivisondoli non ne ho contezza diretta perché sinceramente stiamo parlando di un qualcosa che si è perso sul territorio”.
QUELL’APRILE 2009…
Nell’aprile 2009 fu aperto un conto alla Carispaq di Rivisondoli intestato proprio a Confindustria Abruzzo e chiamato “Conto Ricostruzione”. Quella somma, spiega Iannella, era destinata a supportare le imprese ma il 28.11.2011 il conto venne chiuso e girocontato su quello ordinario di Confindustria L’Aquila:
“Non se ne rinviene un separato e apposito rendiconto annuale dai documenti in nostro possesso”.
L’Agea fece scrivere tramite i legali ai componenti del direttivo e anche ai vertici romani già nel 2014 per cercare un chiarimento sui bilanci consuntivi del 2012 e 2011. Confindustria non solo non rispose alla missiva ma espulse la società richiedente Metafin srl.
“Sarebbe stato opportuno, e lo è ancora, sapere la destinazione del secondo fondo di scopo, perché non sappiamo chi sono stati i beneficiari, se i beneficiari ci sono stati e per quali importi, e perché la disponibilità si trova nel conto ordinario per cui risulta difficile, per esempio, distinguere i fondi ai quali si è attinto per le spese di cartoleria da quelli destinati allo scopo di cui alle donazioni. Insomma una situazione sulla quale non v’è motivo di non avere chiarezza”. (Iannone)
L’ex consigliere chiedeva null’altro che sapere la destinazione avuta dei 500mila euro, nonché il criterio in base al quale furono girocontati sul conto ordinario visto che la circolare di Cipolletta emessa nel 1998 obbligava già allora a un rendiconto separato.
A stretto giro arrivò la risposta dell’allora direttore di Confindustria L’Aquila, Antonio Cappelli, che chiarì:
“Erano 420 mila euro, a noi sono arrivati circa 400 mila perché una parte era già stata spesa da Confindustria Abruzzo per garantire spazi al centro commerciale l’Aquilone subito dopo il sisma a 44 pmi del capoluogo. Metà della somma è andata a coprire una parte della ricostruzione della nostra sede, gli altri 200 mila euro circa sono stati spesi in vari progetti: 80 mila al Rotary per la facoltà di Ingegneria, 15 mila ciascuna a Confindustria Teramo e Pescara per i comuni del cratere sismico, 70 mila per progetti di beneficenza e aiuto alle piccole imprese e al terziario avanzato”.
E in queste ore, in seguito alla trasmissione Report è tornato sull’argomento anche l’attuale presidente Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pingue. Per il presidente i fondi raccolti erano 428 mila mentre il conto corrente si chiamava “conto Roccaraso” e non “conto Rivisondoli”. Ad aprire il conto fu un socio di Confindustria, Dario Colecchi.
“Quando Confindustria Abruzzo, a cui era intestato, decise di destinare questi soldi a Confindustria L’Aquila, trasferimmo i soldi sul conto ordinario e come da prassi chiudemmo quello di Roccaraso e quello di Sulmona, aperto da Confindustria giovani per lo stesso motivo”. (Pingue)
A quanto pare i fondi sono stati utilizzati, in gran parte, per la ristrutturazione della sede di Confindustria L’Aquila per un importo di 230mila euro. Altri 80 mila sono finiti per ricostruire la sede del Rotary e una sala dell’università dell’Aquila. Altri 30mila euro sono serviti per arredare i locali del centro commerciale L’Aquilone, ovvero la sede momentanea di Confindustria occupata tra giugno e novembre del 2009. Solo 20mila euro sono andati alle piccole industrie. Altri 10mila sono andati alla banca dell’Aquila, mentre 15mila euro sono serviti per costruire un ascensore al Comune di Ofena. Altri 15 mila euro si sono equamente suddivisi tra: il sisma dell’Emilia Romagna, l’alluvione in Serbia e la Città della Scienza di Napoli.