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L’Abruzzo contro il petrolio: in 60mila a dire no. Scontro tra Vacca (M5S) e D’Alessandro (Pd)

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Un lunghissimo corteo si è snodato tra la zona industriale di Marcianese e piazza Plebiscito per continuare una protesta partita da molto lontano con il Centro Oli di Ortona per poi passare alle piattaforme Elsa 2, Rospo Mare e Ombrina Mare. Antonio Del Furbo

Il dito è puntato contro chi, secondo i manifestanti, sono i responsabili di questo ‘disastro’: governo nazionale e regionale. Renzi e D’Alfonso. “In tantissimi hanno creduto alle tue parole in campagna elettorale” ha detto uno degli organizzatori dal palco rivolgendosi al presidente della Regione Abruzzo “quando hai detto che mai e poi mai in Abruzzo sarebbero arrivati gli Ufo. E ora che sono arrivati all’orizzonte cosa ci dici?”

Tanti gli slogan: “Mare e costa, è tutta roba nostra”. E ancora: “Pane e olio senza petrolio”. Dalla Basilicata sono arrivati i Notriv. Hanno partecipato anche i comitati ambientalisti contro lo stoccaggio gas della Lombardia, il Forum Acque Molise e i centri sociali milanesi, marchigiani, trentini, fino ai comitati napoletani per Bagnoli e le associazioni dei terremotati aquilani. Persino due consiglieri comunali di un paese svizzero che raggiungono l’Abruzzo per le ferie estive.

“In questa città la battaglia è iniziata tantissimi anni fa quando i contadini si opponevano alla Sangro Chimica” ha detto il sindaco di Lanciano e presidente della Provincia di Chieti, Mario Pupillo.

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Infine il monito del parroco di Caivano, Don Maurizio Patriciello:“Noi siamo stai ingannati per anni dicendoci che il probelma nostro era la monnezza. Il problema nostro erano i rifiuti industriali che dalle regioni del Nord arrivavano in Campania e venivano sotterrati e bruciati. Se avessimo avuto uno Stato attento, una classe politica attenta, questo scempio non sarebbe arrivato. Mi raccomando voi arrivate prima”. 

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