Julian Assange ha trascorso 1771 giorni in una prigione del Regno Unito per aver pubblicato documenti che rivelavano crimini di guerra e violazioni dei diritti umani.
Julian Assange ha trascorso più di 13 anni da detenuto. Se dovesse essere estradato negli Stati Uniti, rischia una condanna a 175 anni.
Stella Assange, la moglie di Julian, ha detto ai giornalisti riuniti che se il marito venisse estradato senza alcun dubbio “morirebbe”.
Durante il primo giorno dell’udienza di martedì, alla corte sono state riferite “prove convincenti” di un complotto della CIA per rapire o assassinare Assange, il che significa che se l’estradizione fosse stata consentita, sarebbe stato inviato proprio nello stesso paese che aveva complottato per assassinarlo.
I principali media, organizzazioni per la libertà di parola e per i diritti umani hanno sollecitato il rilascio immediato dell’editore di WikiLeaks, tra cui Amnesty, Reporters senza frontiere, il New York Times, il Guardian, El Pais, Le Monde, Der Spiegel, nonché politici e leader di tutto il mondo.
In quasi vent’anni di attività Wikileaks ha pubblicato milioni di documenti riservati, e in alcuni casi la loro pubblicazione ha portato a svelare grossi scandali e provocato notevoli cambiamenti politici.
Wikileaks divenne nota in tutto il mondo a partire dal 2010, quando pubblicò Collateral Murder, un video segreto dell’esercito americano mai visto prima di allora che mostrava un attacco con elicottero compiuto dagli Stati Uniti nel 2007 a Baghdad, durante la guerra in Iraq. Nel video si vede come l’elicottero apra il fuoco contro due giornalisti iracheni di Reuters, scambiati per guerriglieri, e poi di nuovo contro un gruppo di civili disarmati che era accorso a soccorrerli. Il video colpì particolarmente l’opinione pubblica, sia per la sua crudezza (è girato dal punto di vista dell’elicottero) sia per il compiacimento con cui i soldati statunitensi commentano l’uccisione degli obiettivi, come se si fosse trattato di un videogioco.