Dopo quattordici anni di battaglie legali e controversie internazionali, Julian Assange vede finalmente la luce della libertà.
Julian Assange e i report segreti: le scoperte di WikiLeaks su stragi e crimini di guerra USA. Il fondatore di WikiLeaks, incarcerato per cinque anni in una prigione di massima sicurezza a Londra, ha raggiunto un accordo che gli consente di tornare in Australia, suo Paese natale. Questa svolta è frutto di mesi di negoziazioni segrete con le autorità statunitensi, che hanno portato Assange a dichiararsi colpevole di cospirazione, una mossa che ha aperto la strada alla sua liberazione.
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Assange si recherà ora nelle Isole Marianne Settentrionali, territorio americano, per comparire davanti a un giudice che ratificherà il patteggiamento. Gli Stati Uniti avevano mosso contro di lui diciassette capi d’accusa, principalmente per violazione dell’Espionage Act, a seguito della più grande fuga di notizie di materiale classificato nella storia americana. La pubblicazione di oltre 700 mila documenti segreti da parte di WikiLeaks, ottenuti tramite Chelsea Manning, aveva messo a rischio la sicurezza nazionale secondo il Dipartimento di Giustizia statunitense.
L’inizio di Wikileaks nel 2006
L’avventura di WikiLeaks iniziò nel 2006, quando Assange, spinto dall’idea di combattere le manipolazioni dei governi e le collusioni dei media, fondò l’organizzazione. Utilizzando tecnologie avanzate di crittografia, WikiLeaks consentiva agli informatori di rilasciare documenti compromettenti in modo anonimo e sicuro. Le rivelazioni di WikiLeaks svelarono al mondo crimini di guerra, torture e corruzione, portando alla luce pratiche segrete come quelle nelle prigioni di Guantanamo e i crimini di guerra in Iraq e Afghanistan.
Nel 2010, il video “Collateral Murder” mostrò un elicottero americano Apache che apriva il fuoco su civili inermi a Baghdad, contraddicendo le versioni ufficiali del Pentagono.
Successivamente, la pubblicazione dei “Diari della guerra afghana” e dei “Diari della guerra in Iraq” fornì uno sguardo dettagliato sulle operazioni militari americane, inclusi gli eventi che portarono alla morte di migliaia di civili.
Un altro scandalo esplose nel 2016, quando WikiLeaks diffuse oltre 30 mila email del server privato di Hillary Clinton, rivelando informazioni riservate e sensibili durante la campagna presidenziale.
La campagna internazionale per la liberazione di Assange ha visto l’impegno di attivisti, giornalisti e leader politici di tutto il mondo, contribuendo a mantenere alta l’attenzione sul suo caso. Il governo australiano, attraverso la diplomazia silenziosa, ha giocato un ruolo cruciale nel raggiungimento di questo accordo. Christine Assange, madre di Julian, ha espresso il suo sollievo per la fine di questo calvario, riconoscendo il lavoro instancabile di coloro che hanno sostenuto suo figlio.
Il futuro di Julian Assange resta incerto, con la moglie che annuncia ulteriori battaglie legali per ottenere la grazia presidenziale negli Stati Uniti e cancellare le conseguenze del patteggiamento. Tuttavia, per ora, il fondatore di WikiLeaks può finalmente riabbracciare la sua famiglia e riprendere una vita normale, lontano dalle mura di una prigione.