Joe Biden, con una semplice frase, ha ridestato le speranze di libertà per Julian Assange, il giornalista e attivista australiano perseguitato dagli Stati Uniti da quasi tre decenni.
Joe Biden apre alla speranza: il futuro di Julian Assange. Queste parole, pronunciate dall’81enne presidente americano, hanno gettato nuova luce sul destino del fondatore di WikiLeaks, attualmente detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh a Londra, dove ha trascorso gli ultimi cinque anni senza una sentenza definitiva.
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Le parole di Biden potrebbero sembrare insignificanti, se considerate come un semplice lapsus verbale. Ma potrebbero anche essere un segnale significativo riguardo al futuro di Assange. L’attivista è stato perseguito per aver pubblicato documenti riservati, ottenuti dal Pentagono e dal Dipartimento di Stato. Che hanno rivelato gravi crimini di guerra commessi durante le guerre in Afghanistan e Iraq. Gli Stati Uniti lo accusano di mettere a rischio la vita di informatori e di violare leggi sullo spionaggio, in particolare l’Espionage Act del 1917, mai precedentemente utilizzato per perseguire i media.
Attualmente, il Regno Unito sta valutando la richiesta di estradizione presentata dagli Stati Uniti. Nel frattempo la difesa di Assange sta preparando un ricorso contro questa decisione. Tuttavia, la situazione potrebbe cambiare se gli Stati Uniti decidessero di ritirare le accuse contro di lui. In questo caso Assange risparmierà ulteriori sofferenze e imbarazzi politici, specialmente in vista delle elezioni presidenziali.
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L’Australia, alleata degli Stati Uniti, sta esercitando pressioni affinché Assange venga rilasciato, soprattutto considerando l’escalation delle tensioni geopolitiche nella regione del Pacifico. Biden, interrogato in merito a queste pressioni, ha dichiarato che la questione è oggetto di considerazione da parte sua e del suo staff, lasciando intendere la possibilità di un atto di clemenza.
Questo accenno ha suscitato cautela tra i sostenitori di Assange, che sperano in un progresso significativo verso una soluzione politica al caso. Alcuni media statunitensi hanno suggerito la possibilità di un patteggiamento, in cui Assange si dichiari colpevole di un reato minore per evitare l’accusa di spionaggio e ottenere la libertà immediata.
Kristinn Hrafnsson, il giornalista islandese che ha preso il posto di Assange alla guida di WikiLeaks, ha sottolineato l’importanza di una soluzione politica dopo anni di detenzione. Tuttavia, la decisione finale spetta a Joe Biden, che detiene il potere di porre fine a questa lunga e controversa vicenda.