La situazione in Italia, a quanto pare, sembrerebbe molto preoccupante. A seguire alcuni eventi e a leggere parte della stampa, dovremmo cominciare a preoccuparci seriamente del ritorno dei fascisti.
di Antonio Del Furbo
Una situazione talmente grave che è stata istituita una mappa in cui vengono riportate le aggressioni fasciste avvenute in Italia dal 2014 realizzata dal collettivo antifascista bolognese Infoantifa Ecn. Dal punto di vista geografico emerge che al Nord, in particolare sulla via Emilia, si è concentrata la maggior parte delle aggressioni.
In prima linea contro le formazioni di destra anche l’Anpi, ovviamente, che a Bologna ha condannato la raccolta firme di CasaPound e Forza Nuova esprimendo “il proprio sdegno di fronte ai presìdi di organizzazioni di dichiarato stampo fascista e nazista che negli ultimi giorni si ripetono a Bologna e nei comuni dell’area metropolitana”.
Il punto da capire, intanto, è se, l’italiano percepisce questa paura.
Stando ai sondaggi il timore del ritorno dell’estrema destra non c’è. Secondo i dati Winpoll, si assiste a un progressivo avanzamento del centrodestra, che si attesterebbe sul 36-37 %. Fratelli d’Italia arriverebbe a un 5 % mentre CasaPound sarebbe sull’1-2 %.
Dunque, l’italiano pare non essere spventato da un eventuale rigurgito fascista perché, probabilmente, non ci sarà. E non spaventano nemmeno i cortei in stile paramilitare come quello di Acca Larentia, inquietante per le modalità e mai così massiccio per numero di adesioni.
A non essere preoccupato è anche un uomo come il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente dei vescovi europei, che ha invitato a “stare attenti a non enfatizzare delle cose che esistono relativamente”. “A me non pare – ha aggiunto Bagnasco – che ci siano dei pericoli particolari. Il problema più importante da risolvere è il lavoro e su questo c’è una determinazione che fa sperare bene”.
È sbagliato però, ricorda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella nella Giornata della Memoria, “dire che il fascismo fece anche cose buone”.
Al netto degli idealismi e delle azioni del passato, cosa sta spingendo la destra estrema verso l’alto? Non è che per caso questi gruppi vanno a colmare il vuoto lasciato dai partiti progressisti? Sarà per questo che si evoca lo spettro del fascismo?