A quanto pare il Movimento 5 Stelle è alle prese con un’altra grana. Questa volta non si tratta di questioni politiche o di dimissioni. La vicenda riguarda le polemiche nate per quei 120mila euro trasferiti dal comitato organizzatore della festa Italia 5 Stelle all’associazione Rousseau. Oggi, infatti, il caso arriva in tribunale in seguito a un esposto indirizzato alla Procura di Milano da Lorenzo Borrè.
Come riportato dall’Adnkronos, il legale chiede di valutare l’operato del Comitato Italia 5 Stelle del 2017: nello specifico vorrebbe fare luce sulle informazioni fornite al pubblico in occasione della raccolta delle sottoscrizioni per la kermesse e sul trasferimento dell’avanzo di cassa in favore dell’Associazione che gestisce la piattaforma web.
L’evento si era svolto a Rimini e aveva provocato infiniti dibattiti. I quattro soci (Casaleggio, Massimo Bugani, Pietro Dettori ed Enrica Sabatini) avevano respinto le accuse, smentendo di aver convogliato verso le proprie casse la cifra rimanente dall’organizzazione dell’evento senza che nessuno lo sapesse. In molti avevano fatto sentire la propria voce. Tra questi Giorgio Trizzino: “Se le cose stanno così, è una ragione in più per rivedere le regole che caratterizzano i rapporti tra Rousseau e Movimento 5 Stelle”. Il deputato aveva più volte invocato la convocazione di un’assise congressuale “che integri la piattaforma” della democrazia diretta grillina. La questione non era stata sottovalutata neanche da Luigi Iovino, segretario della Presidenza della Camera, secondo cui sulla vicenda “bisogna fare chiarezza”.
La mossa del M5S
Spulciando il bilancio 2018 di Rousseau, riferisce Il Giornale, si parla di un versamento di ben 119.800 euro a favore dell’Associazione in questione, sotto forma di “contribuzioni da associazioni, partiti e movimenti politici” che riguardano “la devoluzione del residuo fondo del Comitato eventi nazionali creato nel 2017”.
L’avvocato dei pentastellati espulsi ha specificato che “fu creato da Casaleggio, Massimo Bugani e David Borrelli, i quali erano anche soci di Rousseau”, che successivamente avrebbe beneficiato di quel famoso versamento. L’ex attivista grillino nel 2017 aveva versato 10 euro sul conto corrente del Comitato con l’intento di monitorare l’impiego e la destinazione dei fondi. Dal notaio milanese, Valerio Tacchini, è riuscito a entrare in possesso della copia dell’atto costitutivo del Comitato “Italia a 5 Stelle”. L’atto è servito per curare “l’organizzazione, la promozione, il coordinamento, la gestione di tutte le future manifestazioni”. Ma il Comitato poi era stato sciolto, con il fondo cassa destinato a Rousseau.