Gli indicatori di povertà assoluta in Italia hanno raggiunto nel 2023 livelli mai visti negli ultimi dieci anni, mentre aumentano anche i lavoratori poveri.
Secondo il rapporto annuale 2024 dell’Istat, il reddito, soprattutto quello da lavoro dipendente, ha perso la sua capacità di proteggere individui e famiglie dal disagio economico. Tra i più colpiti ci sono i minorenni, con 1,3 milioni di bambini e adolescenti in condizioni di povertà assoluta.
La Crescita della Povertà Assoluta
Nel 2023, il 9,8% degli individui e l’8,5% delle famiglie in Italia viveva in povertà assoluta, rappresentando rispettivamente 5,75 milioni di persone e 2,24 milioni di famiglie. Questi numeri segnano un record negativo per l’ultimo decennio. “L’incremento di povertà assoluta ha riguardato principalmente le fasce di popolazione in età lavorativa e i loro figli,” ha evidenziato l’Istat. Dal 2014, le famiglie in povertà sono aumentate di 683 mila unità, e gli individui poveri di circa 1,6 milioni.
Disparità Regionali
La povertà assoluta è più bassa nel Centro (6,8%) e nel Nord (8,0%), mentre è più alta nel Sud (10,2%) e nelle Isole (10,3%). L’incidenza individuale di povertà è del 12,1% nel Sud e nelle Isole, contro l’8,0% nel Centro e l’8,7% nel Nord-est. Negli ultimi dieci anni, la povertà familiare nel Nord è aumentata significativamente, mentre il Centro e il Sud hanno visto incrementi più moderati.
Povertà tra i Minorenni
Tra i minorenni, il 14% vive in povertà assoluta, pari a 1,3 milioni di bambini e adolescenti. Anche tra i giovani adulti (18-34 anni) e le persone di mezza età (35-44 anni), l’incidenza di povertà è alta, rispettivamente dell’11,9% e dell’11,8%. Al contrario, la povertà è minore tra i 65-74enni (5,4%) e leggermente superiore tra gli over 75 (7,0%).
Aumento dei Lavoratori Poveri
Il reddito da lavoro dipendente ha visto ridursi la sua capacità di proteggere dal disagio economico. Tra il 2014 e il 2023, la povertà assoluta tra gli occupati è aumentata dal 4,9% al 7,6%. Per gli operai, l’aumento è stato più marcato, passando dal 9% al 14,6%. Nel 2023, l’8,2% dei dipendenti viveva in povertà assoluta, rispetto al 5,1% dei lavoratori autonomi.
Il Ruolo del Reddito di Cittadinanza
Il Reddito di cittadinanza ha aiutato molte famiglie a uscire dalla povertà: 404 mila famiglie nel 2020, 484 mila nel 2021 e 451 mila nel 2022. Senza questa misura, l’incidenza della povertà assoluta sarebbe stata superiore di circa 4 punti percentuali nel Sud e nelle Isole. Tra le famiglie in affitto, l’incidenza sarebbe stata di 5 punti percentuali superiore.
Diminuzione del Potere d’Acquisto
Tra il 2014 e il 2023, la spesa familiare nominale è cresciuta del 14%, ma depurata dall’inflazione è diminuita del 5,8%. Le famiglie dei ceti bassi e medio-bassi hanno visto una riduzione rispettivamente dell’8,8% e dell’8,1% nella loro capacità di spesa reale. Nel contempo, le famiglie più ricche hanno contenuto le perdite al 3,2%.
Pil e Disparità Regionali
Nel 2023, il Pil pro capite nazionale ha finalmente recuperato il livello del 2007. Tuttavia, il recupero è stato pieno solo al Nord, mentre il Centro, le Isole e il Sud rimangono in svantaggio. Il differenziale del Pil pro capite delle regioni meno sviluppate rispetto alla media dell’UE riflette tassi di occupazione e produttività inferiori.
Conclusioni
Il rapporto annuale dell’Istat dipinge un quadro preoccupante della povertà in Italia, con un incremento sia della povertà assoluta che dei lavoratori poveri. Nonostante alcune misure di sostegno come il Reddito di cittadinanza, la situazione rimane critica, specialmente nelle regioni meridionali e insulari.