Non solo sull’ormai ex procuratore generale Riccardo Fuzio il pm Luca Palamara poteva contare, ma anche sul procuratore aggiunto di Roma Antonello Racanelli, all’ epoca segretario di Magistratura indipendente, sostenitore di Viola.
Appena saputo di essere indagato, Palamara va da Racanelli. È furioso.
Palamara: “Hai saputo la porcata? Ma tu hai capito che hanno fatto?. Però mo’ va gestita bene perché se poco poco mi girano… poi racconto tutto”.
Racanelli: “A quel punto sei legittimato ad andare con un tuo avvocato a prendere contatto con il pm e dice ‘il mio assistito vuole farsi interrogare… non dichiarazioni spontanee’ e vedi cosa ti dice, ma però a questo punto cerca anche di capire una cosa perché secondo me è un peccato che poi sprechi questa occasione di poter fare l’ aggiunto adesso”.
Palamara: “Certo”
Racanelli: “Scusa perché dopo finirà la storia…”
Palamara: “No, ma io sono d’ accordo”.
Entrambi appaiono molto interessati al procedimento quella basata sull’esposto del pm romano Stefano Fava contro l’ex procuratore Giuseppe Pignatone e l’aggiunto Paolo Ielo.
Racanelli: “Secondo me la commissione non fa niente sulla pratica tua… su quell’ altra bisogna insistere per avere le carte e incominciare a muovere le carte… incominciare a convocare… perché così segnali…”.
Palamara: “Vabbè, le spalle sono forti… cioè sono più stimolato a portare Viola”.
L’imprenditore Fabrizio Centofanti, secondo l’accusa, avrebbe dato soldi, pagato viaggi e regalato gioielli a Palamara e alla sua amica Adele, insegnante di ginnastica che frequentava da anni. Come riferisce il Corriere, il 9 maggio i due parlano proprio di quanto può accadere, il magistrato è preoccupato e si sfoga proprio sull’amicizia con Centofanti.
Palamara: “Quel c… di piccoletto solo guai c’ha combinato”
Adele: “Eh però abbiamo passato sette anni di lusso”
Palamara: “Pure, dillo pure!”.
Adele: “Lo sto dicendo a te… siamo stati a Ibiza con…siamo stati a Favignana”.
A casa di Palamara, durante la perquisizione, è stato trovato un elenco di fascicoli già inviati in tribunale o in corte d’ Appello con alcune annotazioni a mano. In uno è scritto: “Questa è fondamentale che la rigetti”; su un altro: “Questa è l’ ultima che ti ho dato”.