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Arriverebbero a 14 i parlamentari del Movimento 5 stelle che hanno pubblicato ricevute di bonifici e che in realtà non sono mai arrivati a destinazione nel fondo per il microcredito.

E’ quanto risulta alla fonte de Le Iene che hanno pubblicato sul proprio sito la seconda parte dell’inchiesta su “Rimborsopoli“.

Francesco Cariello, Emanuele Scagliusi e Federica Dieni (candidati all’uninominale rispettivamente in Puglia e a Reggio Calabria): sono i nomi di altri tre parlamentari coinvolti nelle mancate restituzioni.

I tre nomi di oggi si aggiungono a quelli di Giulia Sarti, Massimiliano Bernini e Barbara Lezzi, anch’essi assenti dalla lista degli otto non in regola presentata dal candidato premier dei Cinque stelle Luigi Di Maio. A fare i nomi, dicono Marco Occhipinti e Filippo Roma, responsabili dell’inchiesta, un ex attivista del Movimento. 

Francesco Cariello mancherebbero 2 bonifici per un totale di 5989 euro. Invece, si legge ancora, per gli altri due parlamentari Emanuele Scagliusi, candidato nel collegio uninominale in Puglia, e l’onorevole Federica Dieni, candidata nel collegio uninominale di Reggio Calabria, c’è una novità nella procedura di mancato versamento: “Nei loro casi non si parla di bonifici pubblicati e mai arrivati a destinazione, ma di bonifici arrivati nel fondo del microcredito solo parzialmente, cioè per cifre minori di quelle presenti nel documento pubblicato dai due onorevoli. Siamo passati dal bonifico eseguito e poi revocato al bonifico direttamente taroccato?”

 

“Per Giulia Sarti capolista nel listino proporzionale e candidata all’uninominale nel collegio di Rimini per i Cinque stelle – spiegano LeIene -, mancano all’appello sei bonifici per un totale di 20.580,79 euro. Con una denuncia in procura ha scaricato le colpe sul suo ex fidanzato e collaboratore, Bogdan Andrea Tibusche, dicendo che gli aveva permesso di trattenere dei soldi per risolvere dei problemi di salute, ma che lui le aveva promesso che li avrebbe poi restituiti.”

Dopo il servizio, ha mantenuto un silenzio ferreo, tanto che non si è fatta vedere al comizio con Di Maio nella sua Rimini e “a noi non ha mai risposto al telefono” si legge ancora sul sito della trasmissione.

Sarti, però, con un annuncio su Facebook ha deciso di autosospendersi perché, scrive, “finché questa triste storia non verrà chiarita, io voglio affrontarla da sola e non arrecare il benché minimo danno a questa fondamentale campagna elettorale”.

Massimiliano Bernini, invece, ha ben quattro bonifici nel 2013 che non sono arrivati a destinazione, per un totale di 19.000 euro. Lui si professa innocente.

Per Barbara Lezzi, candidata capolista in Puglia manca all’appello un bonifico per 3500 euro. Le Iene scrivono che “lei sostiene che il bonifico sia stato rifiutato e che non l’avesse mai revocato. Ma Le Iene hanno sentito la sua banca che con carte alla mano dice che quel bonifico è stato revocato dal cliente. Antonio Bordiga, responsabile dei sistemi di pagamento di Banca Sella, al microfono di Filippo Roma ha detto che la revoca del bonifico poteva essere fatta solo tramite richiesta e firma del cliente.”

Per Francesco Cariello mancano all’appello 2 bonifici per un totale di 5989 euro.

Per ciò che riguarda i parlamentari Emanuele Scagliusi, candidato nel collegio uninominale in Puglia, e l’onorevole Federica Dieni, candidata nel collegio uninominale di Reggio Calabria, “siamo di fronte a una novità molto originale. Nei loro casi non si parla di bonifici pubblicati e mai arrivati a destinazione, ma di bonifici arrivati nel fondo del microcredito solo parzialmente, cioè per cifre minori di quelle presenti nel documento pubblicato dai due onorevoli. Siamo passati dal bonifico eseguito e poi revocato al bonifico direttamente taroccato? Emanuele Scagliusi, intercettato da Le Iene, non si spiega come sulla distinta del suo bonifico ci sia una cifra di importo superiore a quella arrivata nel fondo. Ma il codice identificativo dell’operazione è lo stesso, quindi qualcuno ha manualmente modificato l’importo della distinta pubblicata sul sito dei Cinque stelle. Per quanto riguarda Federica Dieniammette con Filippo Roma di aver gonfiato la cifra del bonifico, ma solo perché aveva poi provveduto a fare un bonifico riparatore dieci giorni dopo.”

Ivan Della Valle, infine,non avrebbe effettuato 51 bonifici per un totale di 272.312 euro. Chiede scusa, e ammette: “Taroccavo i bonifici con Photoshop”, ma poi attacca i parlamentari del Movimento: “Impossibili 8-9000 euro al mese di spese quando hai ufficio, viaggi e telefono già pagati”. E lancia la sfida: “Trasparenza vera? Fuori tutti gli scontrini dei rimborsi non restituiti. Chiedetegli voi Iene e li chieda anche il candidato premier dei Cinque stelle Di Maio”.

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