Stando alle intercettazioni, l’ex vicepresidente del Csm, Giovanni Legnini, avrebbe partecipato alle manovre di Palamara per attaccare il segretario del Carroccio sulla questione inerente alla nave Diciotti. L’inchiesta Palamara si arricchisce di altri elementi.
Oggi Legnini prova a difendersi con un post su Facebook: “Si trattò di un intervento doveroso, che rientra nelle competenze del Csm, svolto esclusivamente a tutela dell’indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato, e che rifarei esattamente negli stessi termini. Si trattò di un intervento doveroso, che rientra nelle competenze del Csm, svolto esclusivamente a tutela dell’indipendenza della magistratura dagli altri poteri dello Stato, e che rifarei esattamente negli stessi termini”. I messaggi pubblicati, insomma, “non hanno nulla a che vedere” con la vicenda Palamara. E la loro pubblicazione ne decontestualizzerebbe il significato. Legnini aggiunge: “Il mio lavoro era finalizzato a conoscere l’orientamento dei componenti togati del massimo organo di governo autonomo della magistratura, sulla tutela dell’immagine e delle attività di un Procuratore aggredito ed intimidito. Dopo che tutte le componenti associative si espressero in modo unanime e conforme, quale Vice Presidente resi pubblica la posizione del CSM con una nota, esclusivamente indirizzata a tutelare il sereno svolgimento delle attività di indagine da parte della Procura di Agrigento, senza mai entrare nel merito delle stesse e senza esprimere alcun giudizio sulle attività in corso.”
La tesi dell’ex presidente del Csm, però, non regge.
Nelle chat riportate da La Verità riguardo “l’inchiesta Palamara”, ce n’è una fatta con il consigliere del Csm, Nicola Clivio, che, parlando con Palamara il 24 agosto 2018, appare poco convinto di fronte alla strategia dell’allora vicepresidente di Palazzo dei Marescialli.
Clivio: Ma Giò (Giovanni Legnini ndr) si candida per Abruzzo? Sarebbe importante saperlo visto l’aria che tira
Palamara: Ancora incertezza
Clivio: Ok. Perché lui ci chiede di dire qualcosa sulla storia della nave e noi lo facciamo volentieri ma poi non si deve dire che lui comincia così la sua campagna elettorale. Chiaro lo schema?
Palamara: Esatto lo chiede a tutti anche a noi. Gli ho detto che ci devo riflettere Deve essere una riflessione di tutti. Per farlo occorre: 1. Richiesta di tutti noi, 2. Coperta anche dai nuovi…Altrimenti la nostra diventa una cacchetta…
Il 25 agosto, cioè un giorno dopo, quattro capigruppo firmano la nota ispirata da Legnini.
La nota diffusa dallo stesso ex vicepresidente del Csm evidenzia come l’obiettivo dei magistrati fosse quello di “garantire l’ indipendenza della magistratura e il sereno svolgimento delle indagini e di ogni attività giudiziaria, senza invadere il campo di valutazioni e decisioni che spettano al potere esecutivo e a quello giudiziario”.
Legnini e Palamara contattano anche con il procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio, titolare del fascicolo su Salvini.
Palamara: Carissimo Luigi ti chiamerà anche Legnini siamo tutti con te un abbraccio
Patronaggio: Grazie. Mi ha già chiamato e mi ha fatto molto piacere
Ma l’operazione di Legnini non convince nemmeno il procuratore di Viterbo, Paolo Auriemma
Auriemma: Non vedo veramente dove Salvini stia sbagliando. Illegittimamente si cerca di entrare in Italia e il ministro dell’Interno interviene perché questo non avvenga
Palamara: Il segretario del Carroccio va ‘attaccato’
Auriemma: Indagato per non aver permesso l’ingresso a soggetti invasori. Siamo indifendibili. Indifendibili.