La procura di Chieti ha messo sott’inchiesta il gruppo alimentare De Cecco con un’accusa pesante: aver fatto passare grano francese per pugliese.
Come abbiamo raccontato sabato, la procura ha spiccato tre avvisi di garanzia nei confronti del presidente, Filippo Antonio De Cecco, di Mario Aruffo, direttore acquisti, e Vincenzo Villani, ex direttore controllo qualità.
De Cecco sott’inchiesta: grano francese fatto passare per pugliese
Man mano che le ore passano, emergono dettagli sempre più cristallini intorno all’inchiesta.
A gennaio il Garante richiama De Cecco
A gennaio scorso l’Antitrust ritiene fuorvianti le informazioni sull’origine del grano. De Cecco è costretta a modificare tempestivamente le etichette e i rispettivi siti. Scrive l’Antitrust: “Così da garantire al consumatore una informazione completa, fin dal primo contatto, sull’origine del grano utilizzato nella produzione della pasta”. Grano che, tra l’altro, arriva anche da Canada, California, Arizona.
Il paletto a tutela del consumatore
L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato fissa un paletto molto importante a tutela del consumatore. Rende obbligatorio il fatto che i doveri di un produttore non si esauriscono nella mera osservanza delle norme contenute nel Regolamento Ue 1169 del 2011. Dunque non solo con l’obbligo di indicazione dell’origine del grano duro in etichetta. Ma, nel caso in cui si esalti l’italianità del prodotto sulla confezione, “si rende necessario controbilanciare tale enfasi con una più evidente e contestuale indicazione dell’origine del grano”.
Le mail e il grano acquistato dalla Cavac
Il 2 ottobre 2019 la francese Cavac vende il grano alla De Cecco. Grano rigorosamente francese. La fattura è del 31 gennaio. In una email del 29 gennaio dell’ufficio acquisti De Cecco si legge che sul “prossimo imbarco di grano francese – Fornitore Cavac”: “Domani verrà caricata nuova nave di grano francese. Ecco i dati necessari per le coperture assicurative: nave M/V Right Step di partenza Les Sables d’Olone, Francia”. Siamo al 30 gennaio. Un ordine di acquisto della De Cecco parla di “grano francese”. Il 10 febbraio con un’altra email il direttore acquisti Aruffo, indagato insieme all’ex direttore controllo qualità Villani, scrive al capo mugnaio, al coordinatore del controllo di gestione e alla segreteria di Filippo Antonio De Cecco: “Il presidente comunica che il grano francese in arrivo a Ortona il 13 febbraio dovrà essere considerato come grano pugliese”. Il 13 febbraio gli uffici aziendali si adeguano e modificavano l’ordine di acquisto del 30 gennaio in “grano pugliese”. Il lotto di grano è di 4.575 tonnellate proveniente dalla Francia come grano pugliese.
L’indagine della procura
L’inchiesta è partita da una denuncia contro ignoti sporta il 28 maggio scorso ai Nas di Latina, riguardante l’importazione dalla De Cecco di 4.575 tonnellate di grano registrato come pugliese.
Così il pm Giuseppe Falasca della Procura di Chieti ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di reato di frode in commercio e a luglio ha fatto perquisire gli uffici della De Cecco a Fara San Martino (Chieti), con il sequestro di materiale informatico e di posta elettronica.
De Cecco sott’inchiesta: grano francese fatto passare per pugliese