mentre la Troika non risolve nulla, il partito fiflofascista Alba Dorata aumenta i propri consensi. La Grecia è sull’orlo di un contrasto civile
La storia si ripete, verrebbe da dire: la crisi che ha colpito l’Europa in questi anni ha avuto non solo la facoltà di affossare i paesi più deboli a livello economico rivelando i problemi di uno stato sovranazionale senza governo, ma ha anche avuto il “privilegio” di portare cambiamenti a livello politico. In Italia conosciamo bene questo momento, con la caduta del quarto governo Berlusconi e con l’arrivo dell’ormai noto Mario Monti. Se si volge lo sguardo a est possiamo trovare la Grecia, dove la situazione politica non è “stabile” come la nostra. Seppur con un governo tecnico, il nostro è un governo democraticamente legale (il governo viene nominato e poi votato in parlamento, non viene scelto “dal popolo”). La stessa situazione non è capitata ai greci, della quale si può parlare molto, per via di tutti gli sprechi che hanno fatto in questi anni. A loro è toccata la così detta Troika, ovvero un governo imposto per risanare il debito pubblico. Una barzelletta della politica: credevano di mandare un deus ex machina a cambiare la situazione e a risanare il deficit di uno stato nel giro di qualche anno. Quello che la Troika ha fatto, oltre al niente, è stato di far crescere il nazionalismo greco e di far resuscitare i vecchi fantasmi del passato.
Il Grecia, fin dai tempi del fascismo, era esistita una corrente fascista che si è mantenuta, seppur di nicchia, fino ai giorni d’oggi. I greci non sono mai andati molto d’accordo con gli altri paesi slavi e il grande afflusso di immigrati nel paese ha portato a una crescente forma di xenofobia e di razzismo. I punti di maggior interesse sono quelli situati sui confini, soprattutto con quello turco, dal quale provengono immigrati per entrare nella comunità europea.
Ad approfittare di questa situazione è il partito di Alba Dorata (o Aurora Dorata) che ha cominciato ad accrescere il numero di militanti e che con l’arrivo della crisi ha addirittura superato quella soglia psicologica che sbarrava l’entrata in parlamento. Infatti nelle elezioni del maggio del 2012 hanno ottenuto una percentuale di voti pari a 6,97%, ottenendo l’entrata in parlamento e 21 seggi. I militanti di Alba Dorata sono molti, per lo più sono i cittadini che sono spaventati dell’immigrazione e che credono che il problema economico del paese sia dovuto agli immigrati. Alle elezioni del maggio seguiranno quelle di giugno dopo il fallimento della formazione del governo. A queste ultime elezioni Alba Dorata confermerà il voto (6,92%) ottenendo 18 seggi parlamentari. Il clima politico e il successivo ottimo risultato alle politiche ha sicuramente galvanizzato i militanti di estrema destra, che hanno cominciato a giostrare bene il denaro che arriva nelle loro tasche (i parlamentari di Alba Dorata hanno rinunciato a parte del loro stipendio per acquistare pane e pasta da distribuire ai cittadini greci e non immigrati) per accrescere il loro consenso. Dai recenti sondaggi (per quanto possano essere affidabili) Alba Dorata avrebbe addirittura raddoppiato i consensi rendendo il partito molto più compatto.
Le analogie al partito fascista sono molti, anche se i richiami principali sono al partito Nazionalsocialista tedesco, con un chiaro riferimento alle dottrine politiche elencate nel Mein Kampf (presente in tutte le sedi del partito) e alla superiorità della razza.
In questi giorni i parlamentari di Alba Dorata si sono presentati in parlamento, cercando di entrare armati. La motivazione di questo gesto (provocatorio?) era di mettere in evidenza l’assurda immunità parlamentare. Due settimane fa il portavoce del partito Ilias Kasidiaris aveva detto “Ora potremo portare pistole legalmente e non saremo arrestati sul luogo dei fatti se c’è un incidente. Questo ci permette di sentirci più tranquilli rispetto alle nostre azioni”.
I dissensi verso Alba Dorata crescono però nelle file degli oppositori, il leader del Pasok (Partito Socialista Panellenco) ha invitato tutti i partiti democratici del Paese a “combattere penalmente” Alba dorata, in quanto “si tratta di un’organizzazione criminale e nazista”. Lo scenario che si sta creando in Grecia è tutt’altro che tranquillo, l’Alba sorge e i tempi si fanno brevi.
di Mattia Scorrano