Secondo il sindaco, il primo cittadino di Altino sulla vicenda Acea diga di Gessopalena ha atteggiamenti opposti. Opportunità politica o interesse personale?
«Con piacere, leggendo “Il Centro” del 12 marzo 2013 scopro che, Camillo Di Giuseppe, sindaco di Altino e coordinatore provinciale del PD, si propone di coordinare i Sindaci nella trattativa con l’Acea per il rinnovo della gestione delle dighe». Così inizia la lettera pubblicata sulla propria pagina facebook di Paolo Di Guglielmo, sindaco di Civitella Messer Raimondo (Chieti) in merito al doppiopesismo usato dal sindaco di Altino (Chieti) in merito alle vicende simili di Acea e della diga che dovrebbe sorgere a Gessopalena (Ch). «Con la realizzazione delle due dighe, ed in particolare con quella di Casoli sono state sottese utenze idriche millenarie, senza ricevere benefici, dichiara Di Giuseppe, né canaline né altre strutture per l’irrigazione. il rapporto tra l’Acea e noi è di 100 a zero». Sempre il sindaco di Altino aggiunge che:«nella convenzione si parla di un “minimo deflusso vitale” che le dighe devono rilasciare d’estate, ma è un minimo insufficiente, aggiunge Di Giuseppe, come si è visto nella scorsa estate siccitosa. C’è anche il rovescio della medaglia: d’inverno e a primavera, nei periodi di grandi piogge, si alza il livello dei laghi e di conseguenza le paratie delle dighe sono costrette liberare enormi quantità d’acqua con pericoli nelle vallate, come già accadde una ventina d’anni fa». L’Acea in effetti era pubblica ed ora privata. Di Guglielmo si chiede come mai da un lato Di Giuseppe afferma che le dighe fruttano ben poco e dall’altro non si batte per un protocollo d’intesa tra tutti i comuni del territorio dell’Aventino. «La captazione dell’Aventino, appena 2 km più a monte della diga di Casoli, che oggi il Comune di Gessopalena vorrebbe realizzare, avrà gli stessi ulteriori effetti negativi che purtroppo conosciamo da decenni e che anche il collega Di Giuseppe conosce e oggi riconosce ed anche nel caso di Gessopalena concorrono due situazioni», spiega Di Guglielmo.
L’ANALISI DEL SINDACO DI GUGLIELMO
– La ditta che farà business è un privato, che lascerà al comune di Gessopalena poche briciole;
– Il deflusso minimo vitale (500 litri/secondo) è in realtà un deflusso minimo mortale.
«Aggiungo che, a differenza di quello che fece l’Acea 60 anni fa, oggi dovremmo tutti avere una coscienza ambientale diversa, e dovremmo aver capito anche che l’energia idroelettrica è un’energia poco qualificata (perché prodotta in tutte le ore del giorno e della notte allo stesso modo, quando invece è ormai risaputo che l’energia serve dalle 7 alle 17, e che oltre tale fascia oraria paghiamo con il conto energia sulle bollette di tutti 20cent/kw al privato che realizzerà l’opera quando invece quella poca energia notturna che ci occorre la potremmo comprare a poco più di 2 cent/€ dalla Francia ad esempio)». Sempre secondo il sindaco di Civitella un’opera del genre avrebbe effetti disastrosi sulla possibilità di continuare quello sviluppo turistico eco-sostenibile avviato sul territorio, con rafting, kajak, pesca sportiva, acqua trekking, mountain bike lungo il fiume, che oggi è già una splendida realtà, e che ha portato sul territorio oltre 5.000 presenze in un anno, con persone che hanno fatto rafting a Civitella, dormito a Lama dei Peligni, mangiato a Casoli, comprato prodotti tipici a Gessopalena, visitato musei a Palena e grotte a Taranta, lasciando con una media di 50€ a persona oltre 250.000 € sul territorio, creando quindi opportunità per le attività ricettive e per i produttori tipici e per gli artigiani presenti sul territorio tutto e favorendo, inoltre, la nascita di nuove attività ricettive che hanno saputo cogliere questa nuova richiesta di servizi da parte un turismo arrivata da tutto il mondo.
Il sindaco lancia un appello a tutti i colleghi dei comuni del territorio invitandoli a:«ragionare sempre allo stesso modo e di non anteporre la casacca politica a quella dell’appartenenza e dell’amore per la propria terra, e di evitare oggi, con il senno di poi, ulteriori scempi ambientali ed ulteriori saccheggiamenti del nostro territorio, puntando, piuttosto, in questo momento di raccordo tra sindaci, ad istituire un PARCO FLUVIALE DELL’AVENTINO, con la redazione di un protocollo d’intesa tra tutti i Comuni e le associazioni nel quale si individui e si tracci un percorso guida per uno sviluppo ecocompatibile ed ecosostenibile del Fiume e del Territorio dell’Aventino per i prossimi 30 anni».