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Il Partito Democratico s’incontra a Milano. E prova a ripartire

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Sono stati due giorni intensi di lavori in cui ognuno ha portato il proprio contributo. Molti i giovani e tanti i tavoli di discussione. 

Il premier spagnolo Pedro Sanchez, l’Alto commissario per la politica estera dell’Ue Federica Mogherini e Walter Veltroni. Sono i nomi più rilevanti della due giorni di discussione e approfondimento sull’agenda del centrosinistra organizzata dal Partito democratico a Milano.

“Uguaglianza, solidarietà, democrazia, rispetto, giustizia e lavoro, soprattutto per i giovani”.

Le presenze sono state 24 mila e oltre 600 i contributi spontanei dei cittadini che hanno risposto a un questionario. Alcuni li abbiamo intervistati sul lavoro, le energie rinnovabili e sulle pari opportunità. Tra il popolo Democratico non c’è posto per “corruzione, razzismo, ignoranza, mancanza di meritocrazia” e nemmeno per la “politica urlata”. “Più giustizia sociale, meno burocrazia e un forte senso civico”.

Pedro Sanchez: “Lottate come state facendo e siate pronti”

“Il governo in Spagna va avanti con serenità, perché l’estremismo non è la soluzione ai problemi. Se ci diciamo femministi, lo siamo nominando ministre il maggior numero di donne in un governo europeo, se parliamo di uguaglianza, la pratichiamo con i fatti, se diciamo giustizia fiscale, alziamo le tasse alle grandi multinazionali. Stiamo dimostrando che esiste un’alternativa. Stiamo dimostrando che è possibile alzare il salario minimo, universalizzare la sanità, e insieme tenere in ordine i conti pubblici”.

Riguardo l’Europa, Sanchez ha detto di volerla riformare ma non distruggerla. “La vita di un essere umano che rischia di annegare nel Mediterraneo riguarda tutti. Per questo la Spagna accolse l’Aquarius. Ci sentiamo solidali con i rifugiati e con un popolo nostro fratello come l’Italia e chiediamo ai governi europei la stessa solidarietà”.

Federica Mogherini ha rivendicato il fatto che “l’Europa oggi resta l’esperienza di integrazione e multilateralismo più di successo della storia mondiale”.

Walter Veltroni, ex segretario e fondatore del Pd, ha esortato la sinistra a ritrovarsi sotto il richiamo dell’unità. “State uniti, vi prego, ne va del futuro della nostra democrazia – ha esortato Veltroni -, perché la storia non dovrà raccontare che mentre la democrazia vacillava, la sinistra si gingillava con le proprie insopportabili e grottesche divisioni. È già successo negli anni ’30”.

Andrea Marcucci, il capogruppo del Pd dal Senato, ha detto che la campagna elettorale sarà importante quanto quella del ’46 e il Pd dovrà andarci compatto, serrando le fila.   

“Mi sembra che qui a Milano si veda la vitalità del PD e penso che questa sia una buona notizia per tutti gli italiani. Perché l’opposizione che si rimette in sesto e riprende a contribuire all’agenda del Paese credo che sia un fatto di cui una democrazia dovrebbe comunque rallegrarsi” ha detto Paolo Gentiloni.  
 
Per Massimo Cacciari, invece, “l’Europa di dopo la crisi e dopo l’euro è da ripensare”.  
 
“Oggi pensare di minare basi del Pd prima delle europee è una follia. Stiamo attenti: e lo dice uno che non ha la tessera del Pd ma al Pd vuole bene”. Così il sindaco di Milano, Beppe Sala. 
 
Maurizio Martina, infine, annuncia il suo passo indietro al Forum tematico Dem di Milano e auspica l’apertura alle realtà esterne al partito.

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