Il libro di Speranza finisce al macero. Cosa non dovevamo leggere?
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Il libro  scritto dal Ministro della Salute in piena pandemia è stato urgentemente ritirato da tutte le librerie dopo pochi giorni con la giustificazione -dissero all’epoca – di un rinvio della presentazione per la sopravvenuta seconda ondata. Presentazione che non c’è mai stata.  

Quel libro, invece, è andato al macero. Definitivamente. E nel completo silenzio di politici e giornali. A confermarlo proprio il Ministero della Cultura a David Colantoni di YOUng.

“Stavano per mandare al macero il libro scomparso di Roberto Speranza in silenzio – scrive Colantoni – , sperando nella dimenticanza generale, ma sono riuscito a beccarli con le mani nel sacco, il Ministero della Cultura rispondendo alle mie mail è scivolato su una buccia di banana e mi ha confessato la cosa. Ed è una vergogna inaudita, una cosa gravissima. Mandare al macero questo libro è come distruggere le prove di un delitto”.

In una mail il giornalista scrive a: direzione generale biblioteche e diritto d’autore, a segreteria ministro e per conoscenza ai vertici legali della Feltrinelli.

“Il libro del Ministro Speranza è ormai assente dagli scaffali delle librerie pur non essendo stato ritirato a norma di legge come mi avete scritto l’anno scorso, da mesi e mesi. La domanda è: il ministero quando eserciterà i propri poteri di controllo sulla sparizione di questo libro regolarmente pubblicato e irregolarmente fatto ritirare da tutte le librerie, per definire la sua condizione giuridica? Quanto può durare il ritiro di un libro che era stato ormai pubblicato senza entrare nella giurisdizione della legge 633 1941? secondo me è durato anche troppo questo status extragiudiziario di questa vicenda. Il libro è ritirato o no? Se sì dove sono gli atti, se no dove sta il libro?” 

Il ministero risponde il 4 Novembre 2021.

“Pregiatissimo dott. Colantoni,

al fine di formulare un riscontro circostanziato alla sua ulteriore richiesta, questo ufficio ha contattato nuovamente la casa editrice “LaFeltrinelli”  la quale ha inteso precisare che l’opera “Perché guariremo. Dai giorni più duri a una nuova idea di salute” di R. Speranza non è mai stata effettivamente messa in commercio.

L’editore fa presente che, al tempo, erano state  solamente distribuite le copie ai vari retailer e successivamente la Casa Editrice, di comune accordo con l’autore, aveva deciso di posticipare l’uscita dell’opera a data a definirsi. In tal senso era stata resa inequivoca e tempestiva comunicazione a tutto il mercato – tramite il distributore autorizzato – affinché non si procedesse alla commercializzazione in alcuna forma e modo dell’opera in parola.

Secondo il rappresentante de “LaFeltrinelli”  le pochissime copie che sono state comunque vendute, contro la volontà de “LaFeltrinelli”, su piattaforme come Amazon e/o diffuse attraverso altre modalità non note alla Casa Editrice sono state il frutto di errori tecnici-gestionali di alcuni retailer.

Fermo quanto sopra, ci è stato al contempo comunicato  che recentemente l’autore e la Casa Editrice hanno, di comune accordo, definitivamente deciso di non pubblicare tale opera e di mandare al macero tutte le copie stampate da tempo ferme in magazzino.

In conseguenza di quanto ciò detto, si conferma quanto già esposto nelle precedenti comunicazioni in ordine alla non applicabilità dell’art. 142 della legge n. 633/1941 in ordine all’obbligo di notifica di ritiro dal commercio, non essendoci mai stata una commercializzazione dell’opera e non trattandosi di ritiro della stessa deciso unilateralmente dall’autore”.

In una precedente mail, però, il ministero scriveva:

 
“In riferimento alle segnalazioni inerenti la commercializzazione del Libro “Perché Guariremo” dell’autore, nonché Ministro della salute, Roberto Speranza, edito da “La Feltrinelli”. Al riguardo la stessa  casa editrice, contattata al fine di definire i termini della vicenda, ha  chiarito che la  messa in commercio dell’opera citata era prevista per metà ottobre 2020, tuttavia, in considerazione della seconda ondata Covid 19 e dei conseguenti impegni istituzionali dell’autore, che avrebbero impedito la piena promozione del libro, la casa editrice Giangiacomo Feltrinelli Editore S.r.l. e l’autore si sono accordati per rinviarne, a data da definirsi,  la vendita e la promozione. Ciò stante, al momento, non può trovare  applicazione l’art. 142  della legge n. 633/1941 in quanto, da un lato, l’autore non ha esercitato il diritto di ritirare definitivamente dal commercio l’opera,  con conseguente cessazione del contratto di edizione inter partes e, dall’altro, la decisione di procrastinarne la vendita e la promozione non è frutto di una scelta unilaterale dell’autore, ma è stata condivisa con l’editore nell’ambito dell’autonomia negoziale riconosciuta alle parti”.

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