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Il governo ci ripensa: Radio Radicale è salva. Revocati anche i tagli all’editoria con una misura ad hoc

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La maggioranza ha messo a punto una mozione che concede all’emittente quattro milioni di euro come misura ponte in attesa di nuove norme sulla trasmissione dei lavori parlamentari.

Il testo prevederebbe anche lo slittamento del via ai tagli alla legge sull’editoria dal primo gennaio al primo febbraio 2020. Una mossa che serve per erogare il contributo per il 2019. A decidere per la svolta il ministro dello Sviluppo economico e di Luigi Di Maio che avrebbe fatto pressioni sul sottosegretario Vito Crimi. 

Massimiliano Mollicone, deputato leghista che ha presentato l’emendamento al decreto Crescita pro Radio Radicale, spiega che “si lavora per cercare una soluzione temporanea in attesa di rivedere tutto il quadro generale”.

Vito Crimi, ovvero “l’onorevole nessuno” che taglia fondi all’editoria e spende soldi in sondaggi
Una soluzione arrivata dopo l’intervento del presidente della Camera Roberto Fico che ha evidenziato le difficoltà a prorogare una convenzione già scaduta. Un ostacolo che si supererà passando, sempre nel decreto Crescita, dalla proroga della convenzione con il ministero dell’Economa all’erogazione di un contributo ad hoc che copra tutto il 2019.
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