Dunque, arriva il taglio alle pensioni d’oro voluto da Luigi Di Maio e M5s e qualche polemica rimane. Ma non riguarda l’aspetto economico.
Il generale Leonardo Tricarico, una delle persone colpite dal taglio, ospite ad Agorà, precisa il suo punto di vista. “Non avrei nulla da aggiungere – premette – perché non vorrei passare come colui che protesta perché gli hanno tagliato la pensione”. Il punto è che tra gli assegni decurtati ci sono quelli degli alti ufficiali di esercito, aeronautica e altri corpi. Ma Tricarico ha qualcosa da ridire contro Luigi Di Maio. “C’è solo l’aspetto morale ce ci ha colpito, svilito e amareggiato – riprende -: siamo stati indicati da Di Maio come dei malfattori. Ha detto: si devono vergognare se dicono questo (il riferimento era a chi disse che avrebbe dovuto rivedere il suo stile di vita, ndr). Qualcuno un giorno mi spiegherà perché mi devo vergognare e, se lei è d’accordo, l’argomento pensioni lo chiuderei qua. Non c’è nient’altro da dire”, conclude il generale.
“Tutte le pensioni fino a 9 volte la minima, ossia 4500 euro lordi mensili, godranno di aumenti superiori rispetto a quelli garantiti negli anni passati. Se ci sarà un piccolo conguaglio sulle pensioni è perché da gennaio a marzo, in attesa che fosse applicato il nuovo regime di rivalutazione, ha agito quello introdotto nel 2000, ma parliamo comunque di un conguaglio medio di 0,90 centesimi per pensioni fino ai 2000 euro”, hanno specificato i portavoce a 5 stelle in occasione della presentazione del piano dei tagli.
Al fine di migliorare le condizioni di vita di quei pensionati che a stendo riescono ad arrivare a fine mese, dunque, l’obiettivo che si è prefissato il M5S, come riportato nell’ultima comunicazione, è uno: “Nel 2019 le pensioni saranno più alte rispetto a quando governava il Pd”.