Mister fisco, insomma, non ne ha azzeccata una. D’altronde era prevedibile, come avevamo già evidenziato, che il generale Antonino Maggiore, messo alla guida dell’Agenzia delle Entrate dal collezionatore d’incarichi Luigi Di Maio, sarebbe stato poco capace di gestire la macchina burocratica.
E, infatti, l’introduzione della fattura elettronica parte con il piede sbagliato: migliaia le segnalazioni di blocchi e rallentamenti del portale Fatture e Corrispettivi. E, come se non bastasse, il solito sito dell’Agenzia delle Entrate è andato in tilt. Un giovedì 3 gennaio 2019 nero, nerissimo per imprese e professionisti che non sono riusciti a trasmettere (e ricevere) le fatture elettroniche. Ma per l’Agenzia, ovviamente, le cose sono andate meravigliosamente. Peccato, però, che la realtà sia ben diversa.
“Il sistema non è al momento disponibile, si prega di riprovare più tardi”, questo il messaggio che ha dato il via al tam tam di segnalazioni da parte di imprese e professionisti.
Ma per il generale Maggiore tutto è andato secondo il piano. E nel piano, forse, rientrerà anche la spesa maggiore che imprese e professionisti dovranno sostenere: un aggravio complessivo tra i 400 ed i 600 milioni. D’altronde l’obiettivo di Maggiore era proprio quello di “punire” le aziende oneste.. “
Un flop, insomma, su tutti i fronti. E oggi, giustamente, c’è chi chiede le dimissioni di Maggiore vista l’incapacità di gestione della vicenda.
“Lo avevamo previsto e detto in ogni sede” spiega Galeazzo Bignami, avvocato e deputato di Forza Italia che ha da sempre contestato la norma. “In un mondo perfetto la fatturazione elettronica sarebbe normale , in Italia dove le tasse sono altissime e la burocrazia mortifica imprenditori e professionisti ogni giorno è una vergogna!”. Bignami a ottobre scorso aveva sollevato forti dubbi sulla legittimità della Fatturazione elettronica evidenziando in audizione alla Camera criticità anche nell’esecutività.
“La fattura elettronica è uno strumento positivo ma nella misura in cui serve ad agevolare
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Oggi Bignami torna con un nuovo video in cui chiede le dimissioni immediate del direttore dell’Agenzia delle entrate annunciando una nuova audizione in tempi brevi. C’è la questione della privacy che lo stesso Garante ha sollevato e a cui Maggiore non ha dato risposta e c’è l’enorme flusso di dati che il portale non riuscirà mai a gestire. “Dopo che le imprese hanno speso ingenti somme per adeguarsi al volere dell’Agenzia delle entrate” puntualizza Bignami “abbiamo scoperto che proprio Agenzia delle entrate non era pronta. E adesso chi paga?”. Ora, aggiunge ancora Bignami rivolgendosi al direttore “la chiameremo in Commissione e le chiederemo di dimettersi e di pagare, per gli errori, lei stesso”.
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