Almeno per una volta un cervello rimane in patria e contribuisce allo sviluppo del Paese.
Certo, la vita per i neuroni di Matteo Achilli non è facile in una nazione in cui l’ossigeno della ricerca scarseggia e tracce di opportunità e merito è più probabile trovarle nell deserto del Sahara. Però il giovane stratupper, appena 23enne, in barba al deserto culturale che circonda lo stivale è diventato tra gli under 30 più influenti al mondo. “Voglio creare un’azienda globale. Il potere e la casa madre vorrei restassero sempre in Italia. Questi due sono i miei obiettivi. Entrambi molto ambiziosi“.
Ma cosa si è inventato Matteo? Un algoritmo che informa sul valore del curriculum e calcolandone l’Employability. Attraverso il sito egomnia è possibile inserire il proprio Cv per trovare lavoro. Le aree principali sono quattro: lingue, esperienze di lavoro, esperienze di studio all’estero, background accademico. A quel punto i dati inseriti vengono trasformati in un ranking attraverso un algoritmo proprietario in grado di offrire alle aziende la possibilità di valutare i candidati in maniera facile e veloce. La funzione matematica fornisce, in pratica, un punteggio ai curricula degli iscritti e li classifica. Questo gli è valso un accordo con il World Economic Forum per arrivare a essere, con Linkedin e Taleo, le fonti per vagliare i profili di potenziali candidati. Dagli americani, e non dagli italiani, Achilli è definito Business Insider. Sono 400 mila gli utenti e 900 le aziende iscritte che pagano una somma annuale. Numeri che hanno generato quasi 15 mila incontri tra candidati e datori di lavoro. Vodafone, Generali e Microsoft sono tra le aziende iscritte alla piattaforma ma altre, americane, arriveranno. Partnership avviate sia con Google che con Youtube e investitori sparsi in America.
E scusate se è poco per un’azienda italiana e per un ragazzo, definito sempre e solo dagli americani, lo Zuckerberg italiano.