A pochi giorni dall’inizio di questo nuovo anno, in molti, forse in troppi, hanno raccontato che il 2017 sarà migliore del precedente. Potrebbe essere ma, diciamo, non ne sono molto convinto visti i fatti accaduti.
di Antonio Del Furbo
Gli inguaribili ottimisti, a volte, mi irritano un po’. Sono quegli ottimisti che anche davanti ai morti ammazzati sono capaci di affermare che va tutto bene. C’è, ad esempio, chi ha tenuto a precisare che la strage di Capodanno a Instanbul è stato, in fondo, il colpo di coda dell’anno appena trascorso. In sostanza i 39 morti ammazzati da uno “psicopatico” con kalashnikov potrebbero essere meno importanti di quelli rimasti uccisi a Smirne durante l’esplosione di due autobombe davanti al Palazzo di Giustizia.
E se sapessero, sempre gli inguaribili ottimisti, che entrambi gli attentati sono stati fatti in pieno 2017? E cosa penserebbero gli ottimisti “senza se e senza ma” se venissero a sapere che una bomba messa davanti la libreria di Casapound a Firenze ha fatto saltare un occhio a un poliziotto? Probabilmente collasserebbero.
Il punto è che ora ai buonisti si aggiungono anche pezzi di Stato (non importa di quale Paese) che vengono a dirci come stanno le cose, per mezzo dei loro rappresentanti. La stampa internazionale, nella maggior parte dei casi finanziata da Soros, con tutta la combriccola di politici insignificanti, sostengono che il nemico è l’Isis. Poi c’è il solito Stato italiano, con i soliti funzionari che con la solita lente d’ingrandimento, “iperbolano” con argomentazioni da “copia e incolla”: la bomba alla libreria ‘Il Bargello’ è stata messa dai soliti anarchici.
E, come ovvio, arriva sempre un sindacato di polizia come il Sap (sì, anche) a spiegare che “adesso è il momento che tutti gli italiani, tutte le istituzioni e tutti i partiti politici esprimano una posizione ferma per i fatti accaduti a Firenze e una totale fratellanza al poliziotto ferito e a tutti gli appartenenti delle forze dell’ordine. A noi non fa paura fare i poliziotti ci fa paura l’indifferenza”. E ci mancherebbe che qualcuno non esprima solidarietà all’uomo. Ma, per caso, non sarebbe cosa buona e giusta tenere i nervi a freno e accertarsi per bene di quello che è successo per non dare adito a strumentalizzazioni?
No perché l’impressione è che ognuno tiri, anche sulle disgrazie, acqua al proprio mulino.“Firenze, ordigno fuori da libreria di destra: artificiere perde un occhio e una mano. CasaPound: “E’ terrorismo”” titolava ‘il Fatto’ appena si è diffusa la notizia. Terrorismo? Addirittura? Certo, il titolone tira e fa vendere copie. E poi da questa informazione ne esce qualcosa di buono per i cittadini? Dubito.
Ci va giù pesante Saverio Di Giulio responsabile di CasaPound a Firenze dice:
“Dobbiamo avere il coraggio di iniziare a chiamare le cose col proprio nome: siamo di fronte ad un vero e proprio attentato terroristico che in niente come modalità e forma mentis si differenzia da quelli dell’Isis”.