Site icon Zone d'Ombra Tv

ID Pay e controllo sociale: il capolavoro del lobbista e ministro per l’innovazione Vittorio Colao

ID Pay e controllo sociale: il capolavoro del lobbista e ministro per l'innovazione Vittorio Colao

Vittorio Colao ha un curriculum di tutto rispetto. Ma qualche dubbio viene per le sue iniziative in campo politico e dell'innovazione. ID Pay

Spread the love

“Stiamo pensando ad una piattaforma per l’erogazione di tutti i benefici sociali, il nome provvisorio è IDPay, tutto direttamente in digitale, addirittura in pagamento anticipato, senza bisogno di dover anticipare i soldi, venire riconosciuti nel punto vendita e ricevere l’ammontare di bonus di voucher grazie alla piattaforma e si può partire già da quest’anno”.

Le parole sono del ministro dell’Innovazione tecnologica e la transizione digitale, Vittorio Colao. Il ministro ha ricordato inoltre che “La battaglia per avere meno contanti e più cashless è una battaglia per digitalizzare il paese e aumentare la produttività e la competitività delle piccole imprese” e che “non c’è un vantaggio per il Paese dall’utilizzo del contate, ma c’è uno svantaggio”.

Dunque, l’Italia spinge sui pagamenti e sui servizi digitali ed entro quest’anno arriverà IDPay, una piattaforma che permetterà ai cittadini di accedere ai bonus e alle misure di sostegno che i diversi governi metteranno a punto in futuro. E si può partire “già da quest’anno”.

Green pass, ID Pay e progetto cinese

Insomma, pare che il green pass ceda il suo posto proprio all’ID Pay. Una transizione che prende spunto dall’organizzazione cinese e di cui ci eravamo occupati nei primi mesi del primo lockdown.

“La tessera verde non finirà, né a marzo né a giugno” scrivono nei gruppi ‘complottisti’ del web. E a quanto pare la realtà supera di gran lunga la fantasia e i peggiori scenari.

In Cina l’obiettivo dell’iniziativa è quella di “aumentare la consapevolezza riguardo l’importanza dell’integrità e del livello di credibilità all’interno della società” riferisce il Governo. Operazione in grado di perfezionare l’economia del mercato socialista e indirizzare il comportamento e le azioni dei propri cittadini. Le critiche a questo sistema sono arrivate dallo Human Rights Watch che lo ha definito disumano.

Il modello è semplice: a 18 anni si riceve un credito di mille punti che varia a seconda delle azioni. Se il giovane butta una carta per terra le costa una penalità di cinquanta punti. La tracciatura delle persone, grazie al 5G, in Cina è realtà. Sono molti i paesi che si stanno adeguando alla tecnologia del controllo digitale. Se si attraversa con il rosso vanno vengono scalati cento punti dal credito. Viceversa, se si dà una mano al prossimo aiutandolo ad attraversare la strada il credito risale. E si guadagnano ancor più punti se si segnala un delinquente alla polizia.

Colao: meno contanti e più cashless

Intanto si inizia con i soldi. L’iniziativa si inserisce in un piano più ampio del governo che ha già visto la nascita di PagoPa, che a sua volta gestirà IDPay . Ed è Giuseppe Virgone, Ceo di PagoPa ad annunciare per aprile anche l’avvio della “piattaforma dell’interoperabilità” dove alcune grandi pubbliche amministrazioni come l’Agenzia delle Entrate, l’Anagrafe, il ministero dell’Interno e l’Inps agganceranno i propri dati. “La battaglia per avere meno contanti e più cashless è una battaglia per digitalizzare il Paese e aumentare la produttività e la competitività delle piccole imprese”, ha detto Colao.

Castelli: passi avanti grazie agli strumenti digitali

E gli strumenti digitali, come PagoPA, hanno fatto fare al Paese “molti passi avanti”, ha precisato la viceministra dell’Economia e delle Finanze, Laura Castelli, nel suo intervento, specificando che “da un punto di vista della finanza pubblica hanno aiutato molto i processi di recupero di alcune risorse”. Infatti gli stessi strumenti digitali saranno fondamentali per raggiungere gli “obiettivi sull’evasione” fissati nel Pnrr. La viceministra ha poi indicato che il cashback potrebbe essere un incentivo all’utilizzo del digitale e lo si potrebbe “agganciare alle detrazioni”, in particolare a detrazioni “anticipate” quando si paga “in maniera tracciata” un bene che prevede una detrazione.

I numeri di PagoPA

I numeri, su PagoPA, dicono che “il 63% dei pagamenti” della Pa è effettuato con “strumenti elettronici e digitali”, ha detto l’amministratore unico di PagoPa, Giuseppe Virgone. “Un’inversione di tendenza rispetto al quadro generale perché significa che viene superata la quota che spetta al contante”, ha sottolineato, illustrando che nel 2020 PagoPA ha fatto 100 milioni di transazioni, poi salite nel 2021 a 182 milioni. Mentre nei primi due mesi del 2022 sono state fatte 53 milioni di transazioni con una crescita del 110% rispetto all’anno scorso.

LEGGI ANCHE:
Colao, l’uomo dei poteri forti

Il premier Draghi ha inserito nella Task force per l’innovazione Vittorio Colao. Uno che già un anno fa preconizzava un ente “con compiti di protezione della cybersicurezza” di imprese e enti pubblici e dotato di “poteri legalmente definiti”. Ma Colao è molto di più di un visionario. È, ad esempio, uno che bazzica le stanze e i salotti buoni del mondo, specie quelli europei. È stato vicepresidente della Round Table of Industrialists (ERT), la potente lobby di industriali europea accusata di “mancanza di trasparenza dei lobbisti sul processo decisionale a Bruxelles”. Della ERT fa parte anche Rodolfo De Benedetti di Cir, la holding italiana che, attraverso Gedi, controlla, tra gli altri, il quotidiano Repubblica. Il dato politico, intanto, è che un Governo nato con l’obiettivo di combattere i poteri forti oggi ci va a braccetto.

LEGGI ANCHE:

Exit mobile version