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I vigliacchi da prendere e sbattere in galera a suon di pugni in faccia

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Il clima è pesante a Pescara. Nel giro di pochi giorni sono stati messi a segno veri e propri atti intimidatori nei confronti di una famiglia residente in città. Le azioni acquisiscono particolare drammaticità e preoccupazione se a riceverli sono moglie e marito: lui presidente di un’associazione ‘No Rifiuti’ e lei addetto stampa del Comune.

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Il clima è pesante a Pescara. Nel giro di pochi giorni sono stati messi a segno veri e propri atti intimidatori nei confronti di una famiglia residente in città. Le azioni acquisiscono particolare drammaticità e preoccupazione se a riceverli sono moglie e marito: lui presidente di un’associazione ‘No Rifiuti’ e lei addetto stampa del Comune.

L’ultimo agguato, in ordine di tempo, è stato un incendio doloso che ha distrutto l’auto di Patricia Fogaraccio, addetto stampa del sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia. La donna, dopo aver sentito rumori strani, si è affacciata e ha visto le fiamme che avvolgevano la sua Renault Modus. A ottobre 2013 il marito della donna, Luciano Troiano, presidente della associazione No Rifiuti a Spoltore, è stato vittima di ben due attentati. In quell’occasione furono presi di mira il portone della sede del comitato e parte del Museo di Arti Contadine dell’Associazione ‘Fontevecchia’.

“Non credo di avere nemici” dichiarò la giornalista a Ossigeno per l’Informazione qualche giorno dopo – . So solo che c’è molto fanatismo politico e che il clima è molto acceso da quando ha vinto il centrodestra. Anch’io sono finita nel mirino di chi non sopporta che la città sia amministrata dal centrodestra. Sui social network mi hanno attaccato più volte per la mia collocazione politica e alcuni mi hanno affibiato il soprannome di ‘Ovra’. Non è carino. Ho già avuto modo di denunciare questo clima. Devo anche dire che le prime telefonate di solidarietà che ho ricevuto mi sono arrivate dai segretari di SEL e Rifondazione Comunista”.

Nella notte scorsa, intanto, un chioschetto in legno di proprietà comunale adibita la vendita di alimenti e bevande nella zona del porto, è stato incendiato. Ai vigili del fuoco, intervenuti con due squadre, ci sono volute due ore per spegnere le fiamme. 

Pare proprio che il minimo comune denominatore dei vari attentati sia la politica. Se ciò fosse confermato è bene che i fanatici vengano presi e sbattuti in galera. Se gli atti, invece, fossero riconducibili alla criminalità, è bene che si alzi il livello di attenzione. Ora.

ZdO

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