La vicenda della Lega si allarga. Ci sono soldi che portano in Sardegna. Lì, ci sono due ville nei pressi di Porto Rotondo intestate a una società di Francesco Barachetti. Dove sono i soldi della Lega?
Un nome, una garanzia
Barachetti è l’idraulico della Bergamasca diventato milionario grazie ai bonifici del partito della Lega. Le carte, scoperte dell’Espresso, riferiscono di altri nomi coinvolti nell’indagine della procura di Milano sull’acquisto della nuova sede di Lombardia Film commission. Insieme a Barachetti, sotto inchiesta per peculato, ci sono anche Alberto Di Rubba e Andrea Manzoni, i commercialisti di fiducia del Carroccio arrestati il 10 settembre scorso.
L’imprenditore
E poi l’imprenditore Marzio Carrara, legato ai primi tre da molteplici rapporti d’affari e personali. Carrara non è indagato, ma Guarda di Finanza e antiriciclaggio della Banca d’Italia segnalano numerose operazioni definite anomale o sospette che transitano sui conti correnti delle sue aziende. Denaro che finisce ai due professionisti e si incrocia con il fiume di soldi alimentato dai bonifici provenienti dalla Lega o da altri enti vicini al partito, come la finanziaria Pontida Fin o Radio Padania.
Nel 2018 la Barachetti service dell’idraulico leghista compra una società di Carrara che ha come unica attività una villa nella zona del golfo di Cugnana, in Gallura, a pochi chilometri dai centri mondani della Costa Smeralda. L’affare va in porto per 338 mila euro. “Proprio da quelle parti -spiega L’Espresso- solo un anno prima, Barachetti aveva acquistato il 50 per cento di un immobile di cui già possedeva l’altra metà. La quota messa in vendita apparteneva alla società Dea, controllata da Di Rubba e Manzoni. Anche in questo caso, però, tutto parte da Carrara, a capo di un gruppo che spazia dalla stampa alla produzione di agende. Nel 2013 una società dell’industriale bergamasco aveva ceduto a Dea quella stessa villetta che poi è andata in comproprietà a Barachetti.
I documenti confermano che il quartetto era compatto. Sette anni fa Di Rubba aveva gestito la vendita di un’azienda tipografica, la Presservice, a Carrara, di cui poi diventerà consulente. “Ed è una dipendente di Carrara anche la moglie di Marco Ghilardi, il direttore della filiale di Ubi Banca a Seriate, licenziato in tronco nel giugno scorso per non aver segnalato una lunga serie di operazioni anomale con targa leghista ordinate dal suo amico Di Rubba”.
Favori, affari e bonifici.
Tutto comincia in Val Seriana, da luoghi come Alzano Lombardo e Nembro. Barachetti, 43 anni, dal padre Giuseppe aveva ereditato un’impresa artigianale specializzata in lavori idraulici. Nell’arco di un paio di anni si è tuffato a corpo morto in altri settori d’attività: elettricità, ristrutturazioni edilizie, pulizie fino alla sanificazione. Nelle settimane del lockdown è proprio l’azienda dell’amico di Di Rubba a intervenire per mettere in sicurezza i locali della sede milanese della Lega, in via Bellerio. Barachetti ha investito in immobili. Oltre alle ville in Sardegna, ha comprato un’intera palazzina nel centro storico di Casnigo, messa in vendita dal Comune e ora la sta ristrutturando. Nella vicina Gazzaniga, invece, si è messo in affari con la parrocchia e con la locale casa di riposo che gli hanno venduto un paio di appartamenti.
Il successo dell’idraulico
Ill successo dell’idraulico è a Casnigo. Il capannone è coperto da un telo bianco e azzurro con una scritta a caratteri cubitali: “Barachetti service”. Poco più in basso uno scatolone nero in vetro e cemento ospita l’autonoleggio della coppia Di Rubba-Manzoni. La Nsa servizi negli ultimi quattro anni ha fatto soldi a palate grazie alla Lega. Il fatturato è aumentato dai 175 mila euro del 2016 ai 717 mila registrati nel 2019.
Le giravolte dei soldi
Nelle informative della Guardia di Finanza agli atti dell’inchiesta di Milano si legge che nell’arco di un triennio, dal 2016 alla fine del 2018, dalla galassia leghista sono usciti quasi 2 milioni di bonifici verso i conti bancari della società di Barachetti. Una parte di quei soldi tornano nella disponibilità di Di Rubba e Manzoni, a loro volta destinatari di ricche prebende dal partito di Salvini.
Ci sono, poi, oltre 500 mila euro destinati tra il 2015 e il 2018 alla già citata Dea, società controllata dai due professionisti. Questa girandola di operazioni alimenta dubbi e sospetti. L’Ufficio informazioni finanziarie (Uif) della Banca d’Italia dice che “le operazioni di accredito (verso i conti di Barachetti, ndr) connotate da importo tondo e da periodicità non in linea con gli usi di mercato, erano seguite da operazioni di segno contrario in favore di professionisti o società riconducibili al partito“.
Il milione di guadagno
Di Rubba un paio di anni fa è riuscito a guadagnare oltre un milione di euro nel giro di pochi mesi rivendendo allo stesso Carrara una quota del 6 per cento nel capitale di una delle società dell’imprenditore bergamasco. Secondo quanto emerge dall’inchiesta giudiziaria era ancora Carrara il destinatario finale di una villa a Desenzano sul lago di Garda. “L’operazione -conclude L’Espresso– è finita nel mirino degli investigatori perché per comprare quell’immobile Di Rubba e Manzoni hanno utilizzato parte dei proventi, tutto denaro pubblico, realizzati con la vendita a Lombardia film commission di un capannone nell’hinterland milanese destinato a diventare la nuova sede della fondazione regionale”.
Dove sono i soldi della Lega?