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I grillini che non tirano più le monete ma le vogliono per loro

I grillini che non tirano più le monete ma le vogliono per loro

Con i soldi che hanno richiesto indietro i grillini vogliono fare beneficienza. Ma è proprio così? Lontani i tempi dell'antipolitica

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Tutto parte dalla richiesta del senatore Nicola Morra che batte cassa nei confronti degli ex amici. Il presidente della commissione Antimafia ha chiesto (con gli arretrati) qualche spicciolo in più: 1.300 euro per ogni mese come indennità di funzione cui prima rinunciava. E gli altri si sono subito accodati.

I grillini cambiano pelle. A Morra si è accodata il vicepresidente del Senato Paola Taverna: la grillina è stata protagonista durante lo scorso anno di una richiesta sulla restituzione dell’indennità. Quella che sarebbe stata devoluta in “beneficienza”. Oggi la romana è diventata la vice dell’ex premier Giuseppe Conte. La nuova fase vede la Taverna protagonista e di fibrillazioni interne sul suo caso non c’è più traccia. Parlando della faccenda la pentastellata aveva comunicato che avrebbe rinunciato di nuovo in seguito alla fine dell’emergenza pandemica. Ma la Taverna è soltanto il nome più in vista tra quelli che fanno parte di un elenco di persone che gravitano o che hanno gravitato nell’universo grillino.

Stando a quanto appreso dal Giornale.it, il vice presidente della commissione Difesa Mininno Cataldo, che è di Bari e che è stato buttato fuori dal MoVimento 5 Stelle dopo la mancata fiducia al governo di Mario Draghi, ha chiesto indennità ed arretrati nel marzo del 2020. La ragione, pure in questa circostanza, sarebbe quella di “fare beneficienza”. Stesso discorso per il senatore Fabrizio Ortis, ex grillino espulso dal gruppo per via della sua contrarietà al governo d’unità nazionale, che ha sua volta inviato richiesta formale per ottenere gli arretrati indietro. Lo scopo, anche in questo caso, sarebbe sempre quello di “fare beneficienza”.

Poi c’è la senatrice Angela Anna Bruna Piarulli, che fa ancora parte del MoVimento 5 Stelle e che presiede la Commissione Bicamerale d’Inchiesta sul “Forteto”. In questo specifico caso, mancherebbe la motivazione della “beneficienza”, ma saremmo sempre dinanzi ad una richiesta formale per avere indietro indennità di carica più arretrati.

Lontani i tempi grillini del Restitution Day in cui ridavano il “maltolto” ai cittadini. Oggi si riprendono tutto e con gli interessi.

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