È arrivata a Somma Vesuviana la salma del vice brigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, accolta da un lungo applauso. Il feretro è avvolto nella bandiera italiana ed è portato a spalle dai carabinieri.“Mario, sei uno di noi”, si legge su uno striscione bianco. I funerali si sono svolti nella chiesa di Santa Croce di Santa Maria.
La chiesa è quella dove, esattamente un mese e mezzo fa, Mario aveva sposato la fidanzata Rosa Maria, che oggi ha seguito l’ingresso del feretro. Sulla bara, foto del matrimonio e una maglia del Napoli di cui Mario era appassionato tifoso. A presiedere la concelebrazione l’arcivescovo Santo Marcianò, Ordinario militare per l’Italia: “Oggi ci siamo, siamo qui per lui e per dirgli grazie. Quanto è accaduto è ingiusto, non accada mai più. Chiediamo giustizia “.
L’inizio della messa era prevista per le 12, ma già dalle 10 la strada era gremita di concittadini commossi. La bara del vicebrigadiere ucciso a Roma è stata accolta da un applauso caldo e commosso durato quasi 10 minuti. Su tutto l’ultimo tratto del percorso del carro funebre fino all’entrata in chiesa, con rintocchi di campana suggestivi e il grido dell’Arma: “Onore ai caduti”.
“Fate anche voi, responsabili della cosa pubblica, della vita degli altri il senso della vostra vita, consapevoli che quando operate o non operate è rivolto a uomini concreti: a cittadini e stranieri, a uomini e donne delle forze armate e forze dell’ordine, ai quali non possiamo non rinnovare il grazie e l’incoraggiamento della Chiesa e della gente. E se voi e tutti noi sapremo meglio imparare, da uomini come Mario, il senso dello Stato e del bene comune, l’Italia risorgerà”, è il passaggio centrale di monsignor Santo Marcianò.
Fuori della chiesa sono allineate le corone di fiori del Presidente della Repubblica, dei Presidenti del Senato e della Camera, del ministro della Difesa, del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri e della Compagnia Roma Centro. Il picchetto di onore dei carabinieri, in alta uniforme, rende gli onori a Cerciello Rega. Sono presenti anche i componenti dell’associazione cavalieri di Malta della quale Cerciello Rega faceva parte per svolgere attività di volontariato.
“Evitiamo la dodicesima coltellata” ha detto il comandante generale dei carabinieri, Giovanni Nistri prendendo la parola. E ha poi aggiunto: “Chiedo rispetto e riconoscenza per Mario. Giusti i dibattiti ma oggi teniamoli fuori.” “Mario è morto per tutelare i diritti di tutti, anche di una persona arrestata: insieme con lui chiediamo rispetto per tutti gli altri carabinieri che fanno il suo stesso lavoro”.
“Essere moglie di carabiniere”: Rosa Maria, vedova di Mario Cerciello Rega, ha letto tra le lacrime un testo su questo tema, un post che circola da anni su Facebook tra mogli e fidanzate dei militari.