I cittadini guardiesi sono al limite della sopportazione. Da oltre due mesi in città manca l’acqua per diverse ore al giorno e in fasce orarie topiche. Chi paga per i disagi?
I cittadini guardiesi sono al limite della sopportazione. Da oltre due mesi in città manca l’acqua per diverse ore al giorno e in fasce orarie topiche. Chi paga per i disagi?
Il Comitato per l’acqua ha spedito una diffida alla Sasi Spa dopo che, i rappresentanti, sono stati ricevuti dal Prefetto di Chieti Fulvio De Marinis. Il Comitato chiede all’ente gestore di attivarsi nel più breve tempo possibile nella riattivazione del servizio idrico pena il mancato pagamento delle fatture da parte dell’utenza. “C’è una grave crisi idrica a Guardiagrele perdurante da anni – si legge nel documento – particolarmente aggravatasi nelle ultime due stagioni estive. Nel periodo estivo 2013 vi sono stati distacchi del servizio sia notturni che diurni, nella fascia oraria mattutina e pomeridiana, nonostante le ultime piogge”. Inoltre si legge dei danni provocati:”alle persone e alle attività”. Quindi i cittadini:”diffidano l’ente entro 15 giorni all’esatto adempimento dell’erogazione dell’acqua”.
Sulla pagina facebook i residenti denunciano la situazione:”ho aperto il rubinetto a casa dei miei in contrada Voire, ne è uscita un’acqua bianca come il latte, quando è tornata del suo colore originale è apparsa una patina di schiuma. Non era detersivo, esce direttamente dal rubinetto in quel modo”. Gino Primavera racconta:”Dopo l’audizione in prefettura abbiamo ricevuto in data odierna una lettera di interessamento da parte del Prefetto inviata anche al sindaco di Guardiagrele, al direttore della ASL, al Presidente della Sasi, al direttore dell’Aca, al Presidente della Provincia di Chieti. In tale lettera, il Prefetto, preso atto della situazione idrica a Guardiagrele, chiede “di far conoscere, con ogni cortese sollecitudine, quali siano le determinazioni adottate, al riguardo, da codesti spettabili Enti, con riferimento anche a quanto sottoscritto nel protocollo di intesa del 24 maggio” “in considerazione dell’annoso perdurare della problematica esposta dal comitato, concernente uno dei servizi di primaria necessità per i cittadini”. Poi il post di Elvira:”Leggendo i post degli altri cittadini mi rendo conto che via Occidentale è una delle zone più fortunate: l’acqua ci viene tolta alle ore 14,00 per tornare alle 20,00; manca poi tutta la notte dalle 23,00 alle 6,30. E’ così da sempre esclusi i due giorni di pioggia intensa della settimana scorsa!”.
Come se non bastasse ricordiamo che due ex consigli di amministrazione della Sasi sono indagati dalla Procura di Lanciano con:”con l’intento di ingannare il pubblico per conseguire un ingiusto profitto”. I libri e i registri societari sarebbero stato omessi sulla reale situazione economica, finanziaria e patrimoniale della società. Domenico Scutti, Vincenzo Palmerio e Giuseppe Di Vito, Gaetano Pedullà, Camillo La Barba e Giuseppe Masciulli. Sono questi i nomi degli indagati.
È possibile che in questa situazione i cittadini non possono fare nulla? Possibile che con tutti questi corpi di polizia e controllori dei controllati con migliaia di enti a disposizione non si riesca a far luce su questa situazione? Ovviamente nella repubblica delle banane i più deboli soccombono sempre. Chissà se il Prefetto di Chieti, tra un party e l’altro gli capita d’incontrare qualche funzionario della Sasi e chiedergli cosa stanno combinando insieme all’Aca. Per qualche ladro di polli sarebbe intervenuto l’esercito. In questo caso nulla accade.
di Antonio Del Furbo