Le elezioni comunali si avvicinano e i toni si fanno sempre più accesi in città. Dopo il nostro articolo sulle ‘spese allegre’ della Giunta Palmerio, ci arrivano puntuali dossier e domande sui protagonisti politici della comunità guardiese.
Le elezioni comunali si avvicinano e i toni si fanno sempre più accesi in città. Dopo il nostro articolo sulle ‘spese allegre’ della Giunta Palmerio, ci arrivano puntuali dossier e domande sui protagonisti politici della comunità guardiese.
‘Il bene in comune’ ci invia una corposa documentazione sul alcune questioni a cui l’assessore Donatello Di Prinzio pare non avesse mai dato risposta. «Le scadenze elettorali si avvicinano e lui si agita e immaginiamo che i dubbi amletici lo attanaglino: in Regione mi candido o non mi candido, e con chi? La Provincia la tolgono o non la tolgono, insieme alla mia indennità (2200euro mensili, ridotti quest’anno del 30%, e che vanno moltiplicati per 5 anni) che ho percepito senza battere ciglio e senza portare un risultato che fosse uno a Guardiagrele?». L’opposizione ci va giù duro. In effetti non si capisce, tra l’altro, perché Donatello Di Prinzio non abbia fatto, durante gli anni di opposizione, nessuna nota o denuncia alla Corte dei Conti sulle spese inadeguate dei vecchi governi.
«Ricordiamo agli elettori guardiesi che Di Prinzio e i suoi amici del centrodestra in campagna elettorale promisero di rinunciare alle indennità, e invece? Nessuno l’ha mollata e lui si è anche vantato di averne fatto a meno (per legge si deve scegliere tra più indennità e l’assessore ha ovviamente scelto la più remunerativa)». Opposizione e maggioranza su una cosa però sono d’accordo: sui soldi non spesi per i viaggi. «loro in rappresentanza non vanno mai e, se proprio devono, tirano fuori i soldi per mandarci le associazioni amiche». Dura reprimenda per il capitolo cultura. Di Prinzio preferirebbe un metro di asfalto, perché più redditizio, invece che una pubblicazione che faccia conoscere Guardiagrele fuori dai confini cittadini. Secondo ‘il bene in comune’ il Palatenda è uno sperpero di denaro pubblico. «Ci si è già dimenticati della miriade di ditte private incaricate per lo sgombero della neve? Ci si è già dimenticati della parcellizzazione degli incarichi dati ai soliti progettisti? Ci si è già dimenticati degli operai comunali mandati a lavorare su strade provinciali e, contestualmente, l’incarico dato a ditte private per occuparsi di quelle comunali? Ci si è già dimenticati dei tanti favori fatti ad Orsogna, comune politicamente amico? Ci si è già dimenticati che è stato creato un nuovo settore, il V, di Polizia Municipale, dove si gettano soldi per stagionali di 10 mesi e lunghissimi curriculum ma meno ore di servizio? Ci si è già dimenticati dei continui contributi alla Proloco (la prima tranche di contributo per l’estate 2013 è di 16000€)? Ci si è già dimenticati del costoso sito internet del comune (12000€), preferito ad uno a costo zero? Ci si è dimenticati dei parenti degli assessori che lavorano per il Comune?». Una serie di domande a cui Donatello non risponde. Poi la stoccata finale sull’emergenza acqua:«Di Prinzio accusa personaggi del passato, ma non era lui ad essere all’opposizione nel 2002, quando l’allora sindaco Caramanico si è velocemente sbarazzato di reti e servizio, recependo al volo le nuove leggi? E non ha fatto o detto nulla? E perché continua a fare incontri su acqua, sanità e forse anche su altro con chi imputa essere l’autore di sperperi e scelte sbagliate di anni addietro? Da nemici a compari in nome della sopravvivenza politica: variazioni sul già conosciuto tema Sel-Sal».
Speriamo che Di Prinzio risponda e lo faccia da ‘Zone d’ombra’.