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Appena siamo tornati ad occuparci degli autovelox e dei Vigili urbani, nonché dei Comuni che hanno capito con che metodo fare cassa, sono arrivati i primi documenti che raccontano di pratiche alquanto dubbiose da parte della municipale.

Un lettore ci ha inviato un video girato sulla strada di collegamento tra Chieti e Guardiagrele (Ch), ovvero la Ss 81, un’arteria fondamentale che mette in comunicazione la provincia con l’interno dell’Abruzzo.

Lungo il tratto di strada i limiti di velocità oscillano tra i 50 Km/h e i 90 Km/h. L’automobilista che ci ha inviato il video si recava in direzione Guardiagrele e, dopo un avviso di velox in prossimità di una piazzola di sosta, circa 500 metri dopo si è accorto della presenza di un vigile urbano e di un uomo in borghese posizionati oltre il guardrail.

L’attrezzatura per il rilevamento della velocità era posizionato (come si vede dalle immagini) appena dopo il guardrail, in prossimità dello svincolo.

Tralasciando la posizione di uomini e attrezzi, ci chiediamo: il velox rilevava le velocità delle auto su entrambe le corsie oppure solo su una? Nel caso avesse rilevato il transito delle auto sulla corsia opposta, è evidente che, essendoci uno svincolo d’ingresso, non tutti potrebbero accorgersi del rispetto dei 40 Km/h.

La questione più interessante però, è quella che già avevamo sollevata qualche tempo fa riguardo i vigili urbani di San Martino sulla Marrucina (Ch) che, a pochi metri dalla superstrada, avevano piazzato un rilevatore su una strada in cui andava fatta la contestazione immediata

Denunciammo quella situazione con forza tant’è che ben due giudici si pronunciarono su trenta sentenze mandando ko l’autovelox di San Martino. Sentenze, tra l’altro, confermate in appello dal tribunale e che davano ragione agli automobilisti tartassati. I giudici condannarono alle spese il sindaco perché piazzò la pattuglia dei vigili urbani in agguato sulle strade più trafficate del suo comune per, come dire, ridare aria alle casse del Palazzo comunale.

Ieri come oggi, un decreto del Prefetto dice che:

“sono state individuate le arterie della provincia ovvero singoli tratti di esse (strade extraurbane secondarie e di scorrimento, classificate dal vigente Codice della Strada come “C” e “D”, sui cui è possibile utilizzare ed installare i dispositivi e mezzi tecnici di controllo del traffico finalizzati al rilevamento a distanza delle violazioni delle norme di comportamento di cui agli artt. 142 e 148 del D.L.vo 30.4.1992, n. 285 e succ. modd. e integrazioni, senza obbligo di contestazione immediata della violazione”.

Ebbene, sapete quali sono queste strade? Sono soltanto tre e ricadenti nel territorio chietino.

CHIETI

SS 5 Tiburtina Valeria

dal Km. 214,700 al Km. 215,500

dal Km. 216,400 al Km. 215,900

FRANCAVILLA AL MARE

Variante SS 16 Nsa n. 297

dal Km. 0,000 al Km. 9,283

VASTO

SS 16 Adriatica

dal Km.505,000 al Km. 507,00

Il decreto fu firmato il 27 dicembre 2012 ed entrò in vigore  il 1°gennaio 2013. 

Dunque, ci chiediamo: è possibile che il Comune di Guardiagrele mandi i Vigili a fare rilevamenti velox senza che venga fatta una contestazione immediata come previsto da decreto prefettizio?

Ancora. Sul cartello di avviso di autovelox deve essere specificato, nel caso di contestazione differita, e con esonero della contestazione immediata, come da decreto Pref. di ….“.

Il punto rimane politico: perché i Comuni devono continuare lo stillicidio di soldi attraverso i velox? E qualcuno, una volta per tutte, metterà mano a questa vicenda?

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