Dopo l’annuncio del presidente del Consiglio Mario Draghi di voler rendere obbligatorio il green pass già dal 5 agosto, sono partite le prime manifestazioni di protesta.
La prima piazza a essersi riempita è quella di Piazza Castello a Torino per il No paura Day, manifestazione lanciata due giorni fa via internet per protestare contro il Green pass e l’obbligo vaccinale.
“La Digos ha contato 2000 persone e quindi siamo almeno il doppio” ha detto uno speaker da un furgone. “Facciamo vedere a tutti cosa vuol dire uomini liberi”, ha aggiunto mentre la gente scandiva Il grido “libertà”.
Numerosi i cori di dissenso da parte dei manifestanti contro green pass e obbligo vaccinale nel momento in cui dal palco è stato fatto il nome del generale Francesco Figliuolo, commissario straordinario per l’emergenza.
Tra gli speaker il professor Ugo Mattei, docente universitario e candidato a sindaco nel capoluogo piemontese per una lista civica. Un avvocato, Maurizio Giordano, ha sostenuto che il green pass “è contro la normativa europea”.
Urlano “libertà, libertà” ma non vogliono essere chiamati “No Vax”. Pronunciano parole quali “dittatura” e “nazismo”, citando gli esperimenti sanitari eseguiti dai medici del Reich nei campi di concentramento. “Un po’ come sta avvenendo adesso”.
“Stiamo arrivando a passi molto veloci a una dittatura”
E mentre dalla piazza si alza l’urlo “No green pass, no green pass”, sul palco prende la parola l’avvocato Maurizio Giordano. “Siamo circondati da disinformazione e censura, il green pass è inconcepibile non solo dal punto di vista costituzionale ma anche umano. Stiamo arrivando a passi molto veloci a una dittatura”.
In piazza Forza Nuova e Italexit
Fra gli altri in piazza esponenti di Forza Nuova Torino, con Luigi Cortese che spiega: “Siamo qui contro il green Pass per la libertà e per lottare con il popolo contro la dittatura sanitaria”. Per Roberto Mossetto, segretario della sezione torinese di Italexit, il partito di Gianluigi Paragone “il governo vuole l’apartheid, ma i commercianti non saranno complici. Questa sera in piazza c’è la rabbia di una città che, dopo 18 mesi di immobilismo, è stanca dei ricatti e teme per il proprio futuro”.
Nuovo appuntamento a settembre
“Il diritto non è a uso e consumo delle case farmaceutiche e di chi vuole protrarre lo stato di emergenza– dice Ugo Mattei – Noi non sappiamo se e come il vaccino agisca sulla possibilità di contagiare”. Dal palco il congedo arriva con un nuovo appuntamento: per il 18 settembre. Dopo le vacanze e l’inizio della scuola”.