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Grecia, uccisi militanti Alba Dorata

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Dopo l’attentato ai due militanti dell’estrema destra greca, Alba Dorata, la polizia ha diffuso il video della sparatoria al fine di facilitare l’identificazione dei killer. George Fountoul, il papà di uno dei ragazzi uccisi, ha gridato allo scandalo per questo atto che ha definito “vergognoso”. Intanto spunta l’ipotesi che i due killer provengano da ambienti dei servizi segreti greci.

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Dopo l’attentato ai due militanti dell’estrema destra greca, Alba Dorata, la polizia ha diffuso il video della sparatoria al fine di facilitare l’identificazione dei killer. George Fountoul, il papà di uno dei ragazzi uccisi, ha gridato allo scandalo per questo atto che ha definito “vergognoso”. Intanto spunta l’ipotesi che i due killer provengano da ambienti dei servizi segreti greci. L’attentato è avvenuto sabato scorso davanti alla sede del gruppo politico e ripreso da una videocamera di sorveglianza. Le immagini mostrano l’agguato mortale contro due militanti del partito filo-nazista. Manolis Kapelonis, di 22 anni, e Giorgos Fountoulis, di 27, sono stati uccisi a colpi pistola semiautomatica Zastava nel quartiere Neo Iraklio di Atene. Oltre ai due attivisti una terza persona è stata gravemente ferita. L’attacco è durato solo sette secondi. I due killer sono arrivati e fuggiti in moto. Sono decine e decine i video che hanno ripreso l’attentato e che la polizia sta ancora visionando.

L’agguato mortale potrebbe essere ricondotta alla Setta rivoluzionaria, una compagine anarchica indicata come responsabile dell’omicidio dell’inchiestista Sokratis Giolias, ucciso dinanzi alla porta di casa per i suoi post sul fenomeno anarchico nel Paese. Altre fonti, ben più credibili, raccontano di servizi segreti deviati con l’idea di riproporre la strategia della tensione. 

Il papà di Giorgos Fountoulis si chiede:”A cosa è servito tutto questo? A ricordare a noi genitori la morte di nostro figlio? Vergogna e disonore. L’informazione deve vergognarsi di trattare un caso come questo per il loro sporco profitto”, ha aggiunto. Maria Bossi, assistente di sicurezza internazionale presso l’Università del Pireo, ha definito “ripugnante e inaccettabile”, la pubblicazione del video del “brutale assassinio” perché altro non è che la “volgarizzazione delle notizie”. Tale decisione degli organi informativi, secondo la professoressa, “consente una sorta di accettazione e familiarità con la morte e, soprattutto, del carnefice”. La Bossi ha concluso dicendo che:”la Repubblica ha bisogno di mettere limiti a questo tipo di notizie. Deve essere messa avanti la parte umanitaria perché i genitori e i parenti delle vittime non debbano assistere al ripetersi della violenza”.


ZdO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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