Stando a quanto riporta la BBC sulla questione ci sarebbero divergenze di vedute tra i funzionari greci e quelli europei.
Referendum Grecia: c’è chi dice no
D’Alema:”Soldi mai andati alla Grecia ma a banche tedesche”
I ‘no’ battono i ‘sì’ 61% a 39%. Ora la partita dovrebbe condurla la Grecia ma, soprattutto, il grande vincitore: Alexis Tsipras. “Le condizioni dettate dalla UE erano umilianti”dice il premier greco. Ma, c’è un ma, a questo punto la Grecia rischierebbe l’espulsione dalla zona Euro secondo i ‘sì’.
Dialogo o non dialogo? Espulsione o non espulsione?
Per i funzionari europei il ‘no’ rappresenterebbe il vero rifiuto del dialogo con i creditori. Per i funzionari governativi greci rafforzerebbe la loro autorevolezza e si arriverebbe rapidamente a un accordo per ottenere un nuovo finanziamento.
Le banche greche, intanto, riapriranno Martedì.
Yanis Varoufakis ha definito la vittoria dei ‘no’ “la voglia per un’Europa democratica”. Euclid Tsakalotos, vice ministro degli esteri della Grecia, ha detto che si dovrebbe consentire alla Grecia di perseguire “una soluzione che è finanziariamente sostenibile”. E a dire che il debito greco è insostenibile, tra l’altro, è il rapporto del Fondo Monetario Internazionale. Le banche greche hanno dovuto chiudere per via di controlli sui capitali in atto dallo scorso Lunedì, dopo che la Banca centrale europea ha negato alla Grecia altri fondi di emergenza così da limitare i prelievi agli sportelli bancomat a 60 € al giorno.
Secondo la televisione britannica, il trionfalismo non durerà visto che una fetta consistente della nazione greca non ha votato per il ‘no’. Il governo, insomma, dovrà unire un Paese diviso.