L’attesa è alta non solo dal punto di vista politico ma soprattutto per le direttive che il governo Draghi imporrà dal punto di vista comunicativo alla sua squadra.
Tutti si aspettano che con il nuovo esecutivo cambino i riti della gestione comunicativa. A quanto pare, al momento, è ancora tutto fermo alla gestione “Casalino”. Infatti, qualche giorno fa il consulente del ministro della Salute, Walter Ricciardi, ha informato il Paese che nei prossimi giorni avrebbe parlato con Roberto Speranza per chiedere un nuovo lockdown totale in tutta Italia, gettando nello sconforto milioni di persone.
Il Cts era contrario alla riapertura degli impianti sciistici prevista per il giorno successivo e il ministro della Salute, in serata, ha firmato la proroga della chiusura, vanificando di fatto un’intera stagione a poche ore dalla sua ripartenza, seppure tardiva. Questioni e atteggiamenti che pare non sia tollerato da Mario Draghi, che ha deciso di mettere un freno agli scienziati “istituzionali”.
“Meno protagonismo e più coordinamento”
Il Paese si chiede quale sia la linea che Mario Draghi sceglierà di seguire per uscire dalla pandemia. In molti ipotizzano che il nuovo presidente del Consiglio possa allinearsi con i grandi d’Europa e mandare l’Italia in lockdown. Altri, invece, suggeriscono una linea più morbida, da adattare alle diverse condizioni economiche del Paese rispetto agli altri Stati europei. La questione riguarda la coperta per gli indennizzi alle attività che in Italia è molto corta.
Quelli della linea dura
Nel governo Draghi coesistono, al momento, quelli della continuità con l’esecutivo precedente – vedi Dario Franceschini e lo stesso Roberto Speranza – , e altri che auspicano una linea morbida. A far paura – nonostante i casi siano in calo – sono le varianti. Intanto la Lega ha già chiesto che venga rimosso Walter Ricciardi dopo le esternazioni di domenica e che Domenico Arcuri effettui un cambio di passo nella gestione dell’emergenza.
Roberto Speranza a Ricciardi avrebbe “chiesto di attenersi al suo incarico di consigliere per i rapporti con le organizzazioni internazionali”.
Pare che la politica stia già dando indicazioni agli scienziati: attenersi al loro campo senza fare politica. In sostanza i tecnici dovranno rapportarsi esclusivamente con i ministri e col governo e non più con i cittadini. D’ora in poi i verbali del Cts saranno inviati immediatamente ai ministri competenti e ci potrebbe essere un portavoce unico per evitare di creare confusione nei cittadini. Allo studio una nuova cabina di regia della quale potrebbero fare parte anche i ministri economici. Per Mario Draghi misure restrittive e indennizzi devono andare uniti.