Se da una parte il Governo è impegnato a fronteggiare il Covid-19, dall’altra non si fa scappare la ghiotta occasione di metter le mani sulla spartizione delle poltrone. Una vicenda che, ovviamente, passa sottotraccia e a cui il mainstream non pare essere interessato. Il Governo a lavoro per le nomine delle Partecipate.
Eppure il Governo su questa partita si sta giocando parte dei propri interessi. Altro che Mes o virus. In gioco ci sono nomine pesanti.
Il 20 aprile è il termine ultimo per chiudere la partita: e Pd e 5 stelle se le stanno dando di santa ragione sulle presidenze delle società più ambite. Eni, Enel, Leonardo, Poste, Enav, l’artiglieria pesante delle aziende di Stato. E poi c’è Giuseppe Conte, che ha già proposto i propri candidati.
Poltrone in smart working
I telefoni sono roventi e i computer accesi da giorni per le conference call. Obiettivo: decidere al più presto le poltrone da spartire. Quelli che ci mettono la faccia sono Dario Franceschini per il Pd e Riccardo Fraccaro per i grillini. I renziani hanno schierato Maria Elena Boschi.
Una poltrona anche per Conte
La questione, però, si complica perché anche il premier rivendica il suo spazio presentando i suoi nomi per le presidenze. Tutto dovrebbe procedere nel segno della continuità governativa. Solo una parte dell’intesa è stata già confezionata.
I nominati
Claudio Descalzi, Francesco Starace e Matteo Del Fante, resteranno gli amministratori delegati rispettivamente di Eni, Enel e Poste. I pentastellati hanno provato a far cadere Descalzi (scelto all’epoca da Renzi), ma il manager è blindato dal Pd e dal Tesoro. E soprattutto dal Quirinale e Italia Viva. In casa Poste, Del Fante (nominato all’epoca da Renzi) incassa il favore di tutti. E i grillini acconsentono perché Del Fante ha operato bene in un’operazione strategica e di consenso per il Movimento. Starace resterà all’Enel. Anche Maria Patrizia Grieco, presidente voluta sempre da Renzi, resterà in sella a Enel.
Nomine dei presidenti: corpo a corpo tra il Pd e i pentastellati
Quelle dei presidenti sono in preda a una vero e proprio corpo a corpo tra il Pd e i pentastellati. Le presidenze che ballano di più sono quelle di Eni e Leonardo. Per la prima in ballo ci sono Franco Bernabè, manager di lungo corso ed ex di lusso in casa Eni. Lo sponsorizzano i 5 stelle, anche per l’amicizia che l’ha legato a Gianroberto Casaleggio, ma anche il Pd non sarebbe contrario. I 5 stelle vogliono portare alla presidenza di Leonardo, l’ex Finmeccanica, Luciano Carta, direttore dell’Aise e De Gennaro all’Eni. Ma così resterebbe fuori Bernabè.
I grillini vogliono anche Enav, la società che gestisce il traffico aereo in Italia, e Terna. I nomi sono: Paolo Simioni e Stefano Donnarumma. Il primo è l’attuale amministratore delegato di Atac, il secondo è l’attuale ad di Acea, la multiservizi capitolina dell’acqua e dell’energia. Per la Rai, invece, se ne riparlerà il prossimo anno.